In edicola ''La Forbice'' di ottobre 2022, periodico castellanese fondato nel 1975 e diretto da Bernardo Notarangelo, in copertina un saggio delle opere dell'artista castellanese Danilo Babbo.
Nel numero, il ricordo, a firma di Maria Napoleone, di ''Carla de Fabritiis una donna buona''. A seguire, altri due commiati, quello da Mario Valente, storico fondatore dell'Istituto di Vigilanza di Castellana, a sigla di Martino Sportelli e Francesco Valente, quello da Vito Mastronardi, a firma di Donato Caputo.
Vincenzo Frigulti, caporedattore de ''La Forbice'' recensisce la presentazione de ''Economia da Oscar'' di Raffaele De Leonardis, evento che ha avuto luogo la scorsa estate nell'ambito della terza edizione di ''Letturestate''.
Mimino Camastra, invece, racconta la storia romanzata dei ''Leoni di Fortezza'', i trecento giovani castellanesi grazie ai quali il re di Napoli Ladislao concesse un privilegio ai Castellanesi. Voleva, infatti, ricompensarli per la loro partecipazione alla battaglia contro la principessa di Taranto, moglie di Raimondo Orsini del Balzo, Maria d'Enghien-Brienne.
Pino Mastrosimini, invece, racconta della doppia iniziativa dedicata al monstrum apuliae, il fenomeno delle badesse mitrate di Conversano, cui due associazioni castellanesi, 1171 l'Origine e Pro Loco ''don Nicola Pellegrino'' hanno dedicato un'iniziativa a metà settembre scorso.
Poi, per la rubrica ''Una strada una storia'', Pino Pace racconta la vicenda umana e professionale di Cosimo Zina e i gemelli Matarrese quella di Ludovico Antonio Muratori.
Luigi Coletta, pure, traccia una colta disamina, sempre ben documentata, dell'arrivo in città della prima fontanella dell'Acquedotto Pugliese; posizionata in piazza Saverio De Bellis, si trattò di un cambiamento epocale nelle abitudini dei castellanesi.
Mariam Silvia Quaranta recensisce la raccolta di racconti di Aram Mkryan, autore armeno, edita da Antares. Piero Fabris racconta di un grande fotografo barese, Michele Sedicino e, infine, Mara Pace ricorda, nel decimo anniversario della morte, l'artigiano castellanese Paolo Pace.