In una partita combattutissima la Materdomini ha avuto per ben due volte la possibilità di liberarsi di un avversario scomodo e di conquistare l’intera posta in palio, ma invece adesso è qui a leccarsi le ferite e cercare di capire il perché di una grande occasione inopinatamente sprecata.
Naturalmente, anche in questo caso, ci sono le attenuanti dell’inesperienza e del valore dell’avversario che non perde fuori casa dallo scorso 16 novembre, ma l’amarezza è tanta!
Ma guardiamo la cronaca, torneremo sull’argomento nei commenti finali.
Il tecnico laziale Soli schiera Hirsch opposto a Fabroni, Cala e Fiore laterali, Salgado e Sperandio al centro, Santucci libero. Fabroni, Sperandio e Salgado, hanno giocato in passato a Castellana.
Vincenzo Fanizza manda in campo la diagonale Pedron-Morelli, ancora top scorer con 27 punti, di banda Castellano e Bevilacqua, quest’ultimo sostituito da Nanni Primavera nelle rotazioni di seconda linea, Giosa e Spadavecchia al centro, liberi Nero ed Alessandro Primavera in difesa e ricezione.
I giallo-blu partono senza timori reverenziali con Morelli molto attivo e costringono mister Soli al suo primo timeout (5-1). Sora recupera (7-7), ma la Materdomini si riporta in vantaggio (12-10). Da questo momento e fino al termine del set, si procede a strappi con i castellanesi che staccano i sorani e vengono ripresi, ma l’allungo finale porta i locali dal 22-21 alla vittoria del set 25-21.
Anche nel secondo set si gioca molto al centro con Giosa e Spadavecchia da una parte e Sperandio dall’altra a spadroneggiare con primi tempi e muri. Si procede ancora a strappi come nel set precedente fino al 23-20 per i locali, ma questa volta c’è il primo black-out della Materdomini che cede di schianto fino al 23-25 finale.
Nel terzo set i giallo-blu stentano a riprendersi fino al timeout richiesto da Fanizza, poi si procede come nei set precedenti, ma a parti invertite. Sora avanti, Castellana ad inseguire. Sul 16-19 si assiste ad una nuova inversione di ruoli: la Materdomini a schizza in avanti (22-19) e mantiene il vantaggio fino al 25-23 finale.
Hirsch fuori nel quarto set per un problema alla caviglia e Materdomini, rinfrancata dal 2 ad 1 raggiunto, è costantemente in vantaggio. Il pubblico è entusiasta ed i nostri sembrano padroni del campo, mentre Sora sembra soccombere. Ma sul 24-20 la metamorfosi che non t’aspetti: battuta fuori di Morelli, doppio tentativo fallito da Pedron di chiudere direttamente, primo tempo sbagliato di Spadavecchia, muro non coperto su Morelli e la frittata è fatta. Sora si rianima, preme ancora e chiude ai vantaggi 25-27. Pubblico ammutolito ed ennesimo tiebreak.
Il set finale vede la Materdomini frastornata, non dimentica l’occasione persa e lascia spazio ai laziali che chiudono agevolmente il set 10-15 e …..ringraziano sentitamente.
Questi i commenti di fine gara.
Mister Soli rimarca che il non arrendersi della sua squadra è “una caratteristica che abbiamo sempre avuto. Stasera però abbiamo rischiato veramente di perdere da tre contro una squadra a cui devo fare i miei complimenti. Ma devo complimentarmi con i miei ragazzi che hanno portato a casa una grande vittoria soprattutto per come si erano messe le cose”.
Amareggiato Mister Fanizza: “Una grande occasione persa e non ne ho la spiegazione. Forse la scarsa abitudine a trovarci in quelle circostanze o la paura di vincere o l’inesperienza di qualche giocatore che si fa prendere dal nervosismo nei momenti importanti. Ma a questa situazione hanno partecipato tutti, non possiamo dare la colpa ad un singolo giocatore. Un po’ tutti hanno fatto errori gratuiti in quei momenti”.
Il reparto dei centrali stasera ha ben figurato, sentiamo Alessandro Giosa: “Si, peccato per il risultato, siamo andati vicini alla vittoria piena, ma nei momenti importanti ci è mancata un po’ di esperienza. Merito al Sora che dovrebbe fare il salto di categoria, ma noi ce la siamo giocata. Peccato per questi punti persi per il nostro obiettivo. Rimane il rammarico, ma acquisiamo consapevolezza delle nostre possibilità”.