Arriva così la sesta sconfitta consecutiva, ma, a parte la netta superiorità del laziali ed alcuni momenti di totale assenza dal campo dei nostri giocatori, la partita ha riservato allo scarso pubblico presente (si è giocato alle ore 12 per esigenze televisive) qualche sprazzo di buon gioco ed un finale di gara che avrebbe potuto generare ben altri commenti.
“Noi continueremo a provarci fino all’ultima giornata”, dice il tecnico locale Vincenzo Fanizza, “non accetterò di perdere senza giocarci la gara. Il mio carattere è questo e cerco di trasmetterlo ai ragazzi, naturalmente non è semplice. L’ultimo set abbiamo avuto la possibilità di chiudere e poteva cambiare tutto. Al di là della sconfitta, noi dobbiamo sempre lottare anche quando il risultato sembra scontato”.
Fabio Soli, tecnico dei laziali, manda in campo Hoogendoorn (10 punti) opposto all’ex Fabroni (3), Gilioli, poi sostituito da Festi (7), e l’ex Sperandio (9) al centro, Bacca (13) e Rosso (ancora un ex, 17 punti, top scorer) schiacciatori, Santucci libero.
Il tecnico Vincenzo Fanizza manda in campo Pedron (3) al palleggio, Bulfon (11) opposto, Bonetti (12) e Tartaglione (11) martelli-ricettori, Giosa (5) e Scopelliti (4) centrali, Nero e Vanni Primavera ad alternarsi nel ruolo di libero.
Alessandro Primavera ha dato manforte in seconda linea e Bulfon ha preso il posto di Galaverna fermo per un'infiammazione ad un tendine d'Achille.
Il secondo set parte come il precedente (8-12 al timeout), ma si ravviva nel finale grazie ad un buon recupero dei nostri che approfittano di un po’ di sufficienza mostrata dagli ospiti. Si giunge al 20-20, i laziali si scuotono, salgono nuovamente in cattedra e chiudono con un perentorio 0-5 per il 20-25 finale.
Terzo set con gli ospiti a condurre il gioco fino al 7-15 (timeout 5-12). A questo punto il tecnico Soli sostituisce prima il palleggiatore e poi l’opposto con Marrazzo e Buzzelli e la differenza di valori si fa meno evidente, anzi è la Materdomini a prevalere e raggiungere meritatamente il pari a 19. Vedendosi in difficoltà Soli richiama in campo Fabroni ed Hoogendoorn, ma l’inerzia della gara è cambiata. La Materdomini intravede la possibilità di riaprire la partita e spinge procurandosi ben due set-ball (24-23 e 25-24) con Tartaglione che fa il bello e cattivo tempo. Poi, Sora riacquista autorità, si procura a sua volta un match-ball (25-26) e lo sfrutta a dovere con un portentoso muro. 25-27 e gara finita.
Questo il commento di fine gara di capitan Alessandro Giosa: “Ci abbiamo provato, sapevamo che era difficile contro una squadra ben attrezzata. Peccato per il terzo set, nel quale abbiamo espresso un buon gioco e meritavamo sicuramente di più. Le motivazioni dovremmo averle sempre tutti ed in tutti i casi, se vogliamo arrivare a giocare ad altissimi livelli. Cercheremo comunque di dare il massimo fino alla fine”.
E queste le parole dell’indimenticato ex Marco Fabroni: “Ci siamo rilassati nel terzo set. Io sono uscito per un problema alla gamba. Siamo un po’ calati, però può succedere dopo due set condotti con autorità. Abbiamo rischiato perché se fossimo andati al quarto set si poteva mettere abbastanza male. Il ritorno a Castellana per me è sempre un piacere, tanti ricordi, tante belle esperienze”.