Mercoledì 18 maggio la presentazione del restauro della "Deposizione di Cristo" a Sant'Onofrio.
Conferenza di presentazione del restauro della settecentesca “Deposizione di Cristo”, mercoledì 18 maggio 2020, alle 20, nella chiesa dei santi Nicola e Onofrio, a Castellana-Grotte. Protagonista la bellezza, che fa di questa tela, custodita nella rettoria a pochi passi dalla chiesa di San Leone Magno, un esempio mirabile di scuola napoletana. Fortemente sostenuta da don Vito Castiglione Minischetti, parroco di San Leone, e dal presidente della Confraternita di Sant'Onofrio, Stefano Lonardelli, la
lunga e meticolosa opera di restauro, affidata alla castellanese Gianna Tieuli, ha permesso di salvare un dipinto di buona fattura logorato dal tempo e dall’umidità, che avevano nascosto il suo fascino, ma soprattutto la sua storia, in parte ancora sconosciuta.
Nessuna testimonianza scritta, infatti, permette al momento di conoscere il nome del pittore che l’ha realizzato, fatta eccezione per una firma poco leggibile sul dipinto stesso. La data accanto alla firma, 1704, contestualizza storicamente il quadro, escludendo la consolidata - quanto infondata – attribuzione al castellanese Vincenzo Fato, nato l’anno successivo.
Colpisce la composizione originale del dipinto, inconsueta nello schema iconografico della Deposizione fin dal Medioevo, che lo rende un piccolo tesoro che la cittadinanza e le istituzioni hanno il dovere di conoscere e valorizzare. La chiesa di Sant’Onofrio, edificata nel XVII secolo probabilmente
inglobando un edificio precedente, si mostra in tutta la sua semplicità, animata dai fedeli e dai membri della Confraternita che si adoperano per preservare dall’incuria un tassello importante dell’identità storica e religiosa del paese.
L’evento, patrocinato dal Comune di Castellana-Grotte, vedrà la partecipazione di don Vito Castiglione Minischetti, Stefano Lonardelli e Gianna Tieuli, anticipata dai saluti istituzionali del sindaco Francesco De Ruvo e dell’assessore alla cultura Vanni Sansonetti. Nelle vesti di moderatore, il giornalista Sebastiano Coletta, che traccerà un profilo storico e artistico della chiesa e della tradizione pittorica su cui la Deposizione castellanese si innesta. Un incontro che si spera non resti isolato, ma sia l’inizio di un percorso di crescita culturale della cittadina.