In corrispondenza dei festeggiamenti solenni in onore della Madonna del Caroseno e con la Sagra del pollo e del coniglio, al mattino dell'8 settembre a Castellana-Grotte ha luogo la Fiera con la f maiuscola.
Momento atteso per tutto l'anno, un tempo, per far buoni affari, per trovar moglie o marito, per gustare prelibatezze altrimenti introvabili, ancora oggi l'appuntamento è particolarment accorsato, nonostante non vi si trovino esclusivamente rivendite di tipicità pugliesi.
Anche quest'anno, difatti, il prossimo giovedì 8/ settembre, sin dalle prime ore del mattino avrà luogo a
L'itinerario tradizionale per la visita della Fiera parte proprio dalla bella chiesa dalla facciata barocca, antico limite del centro urbano costruita, extra moenia, lungo la via per Putignano. Come si sa, è proprio l'edificio religioso nel quale si venera la protettrice delle partorienti a costituire l'epicentro degli eventi settembrini, sin dal 1692.
Va ribadito che è sempre preferibile lasciare la propria vettura fuori dal centro cittadino e proseguire a piedi, per evitare congestioni e disagi alla circolazione.
Ma come nasce la Fiera del Caroseno? L'evento annuale vede i suoi primi esiti documentali negli elenchi delle fiere angioine; è, difatti, una tra le più antiche della Terra di Bari. In passato era seconda alla fiera di San Giacomo, una vera e propria fiera agricola e di bestiame che durava 6-7 giorni in largo Porta Grande.
Sin dagli albori, la fiera del Caroseno era occasione per acquistare cretaglie, come vasi, piatti, tegami e pignate. Era il momento adatto per degustare i primi fichi d’india giunti a maturazione. Storicamente, i fichi d'india venivano venduti nei pressi della vecchia fontana in pietra di via Mazzini, detta la fontana a due. La presenza dell'acqua, infatti, era utile alle meticolose operazioni di asportazione della scorza spinosa dei prelibati frutti.
Protagonista della manifestazione è, da sempre, il formaggio "punto", forme fermentate dal sapore non proprio anodino. Il giorno della fiera la nostra città diventa un gigantesco emporio, con strade e piazze ricoperte di una miriade di bancarelle dove si può trovare di tutto: dall’artigianato al vestiario, dai prodotti alimentari agli strumenti agricoli. Il pranzo dell'8 settembre, per il castellanese DOC, è costituito da pietanze ''pronte'', visto che l'attardarsi tra i banchi della fiera non consente elaborate preparazioni: si mangiano focaccia, olive, salumi, verdure crude, frutti di stagione.
(Foto Michele Micca Longo per ''Castellana in fotografia'')