Raffaele Nigro presenta a Castellana-Grotte la sua ultima fatica letteraria “Il cuoco dell’imperatore”.
Appuntamento per giovedì 23 febbraio, alle ore 18, nella Sala delle Cerimonie del Municipio di Castellana-Grotte.
La serata sarà presentata da Antonio Piepoli, direttore editoriale de "La Forbice" e sarà aperta dai saluti del sindaco di Castellana-Grotte Domi Ciliberti, del presidente del Circolo PIVOT Federico Simone. Dialogherà con l’autore Marisa Clori, ex docente e attrice, appassionata delle opere di Raffaele Nigro e promotrice della serata letteraria con il Circolo PIVOT e l’Associazione FUORILUOGO. Letture di Luciano Magno.
In questo romanzo storico, epico, avventuroso e lirico, Raffaele Nigro ci offre un ritratto inedito di Federico II, della sua complessa personalità fatta di curiosità intellettuale e superstizioni, amori folli e matrimoni di convenienza, ma, soprattutto, il volto di un imperatore diverso da tanti monarchi del suo tempo: un paladino del diritto e della scienza in un secolo buio e promotore di un progetto ambizioso per un’Italia unita ante litteram, di un Mediterraneo dei saperi e di una divisione dei poteri tra Papato e Stato.
La trama. È il 1208 e Guaimaro delle Campane, originario di una famiglia di fonditori di Melfi, assiste all’uccisione di due carbonai ebrei. Preso dal panico fugge e si arruola al seguito della corte di Federico II di Svevia. Grazie alle sue conoscenze mediche ed esperto nell’arte culinaria, viene scelto come cuoco ufficiale del giovane re di Sicilia e di Germania e come figura addetta alla salvaguardia della sua salute, entrando così a far parte di una corte animata da letterati, cantori, giuristi, scienziati e filosofi di cui Federico ama circondarsi. Guaimaro affronterà con lui vittorie e sconfitte, vivendo e trascrivendo i grandi avvenimenti storici, come le lotte con il papa e i comuni, e i semplici momenti di vita quotidiana, la frenesia per i preparativi di sontuosi ricevimenti e la fatica per i lunghi spostamenti della corte viaggiante. Trascorrendo la propria vita, anch’essa ricca di passioni, accanto a Federico e al suo progetto politico, lungo l’arco di mezzo secolo.
L’autore Raffaele Nigro (Melfi, 1947) vive a Bari. Dopo il saggio Basilicata tra Umanesimo e Barocco, ha pubblicato Narratori cristiani di un Novecento inquieto e Giustiziateli sul campo. Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri. Nel 1987, con il romanzo I fuochi del Basento ha vinto il Supercampiello. Seguiranno una ventina di romanzi tra cui La Baronessa dell’Oliveto, Ombre sull’Ofanto, Dio di Levante, Adriatico, Viaggio a Salamanca e Malvarosa, che ha vinto i premi Biella, Flaiano, Mondello, Maiori. Ha curato le edizioni critiche di Burchiello e la poesia giocosa del ’400 e ’500 e delle opere di Francesco Berni, per il Poligrafico dello Stato. I suoi libri sono tradotti in molte lingue. Quella di Nigro può essere considerata una scrittura "sperimentale" e "antropologica". Il suo lavoro è tipico di uno scrittore che si sforza di inventare una nuova tipologia letteraria in rotta di collisione con il convenzionale, in quanto va oltre le formule del realismo e si fonda sull'uso di metafore e di invenzioni proprie del realismo magico. Come giornalista, Nigro collabora con i quotidiani Avvenire, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere della Sera.
A Bari lavora per la RAI, dove intraprende la carriera di programmista-regista dal 1979 al 1989, quindi di direttore e caporedattore della sede regionale.