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Questa storia sbagliata – Racconto di un femminicidio

Dopo la corale riflessione dello scorso 25 novembre quando, in concomitanza con la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’attenzione dell’opinione pubblica è stata accentrata sul fenomeno della violenza di genere, a parlare di femminicidio è stata, soprattutto la nera.

Dall’inizio del 2016, già una decina di vittime, tra queste ricordiamo solo i nomi finiti in cronaca: Marinella Pellegrini, 55 anni di Brescia, sgozzata; Carla Caiazzo, 38 anni, di Pozzuoli, data alle fiamme assieme alla bimba che portava in grembo e salvatesi miracolosamente, Luana Finocchiaro, 41 anni di Misterbianco, strangolata. In tutti questi casi, contesti famigliari, compagni che avrebbero dovuto amare e proteggere le loro donne, carnefici nelle rassicuranti mura domestiche.

La lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne è un discorso che non si può interrompere, né relegare a ricorrenze deputate, se ne può e se ne deve parlare in ogni contesto, con ogni mezzo.

Si deve riuscire a dare parola e forza a chi l’abbia perse e non veda vie d’uscita.

Questi i motivi sottesi alla proposta di una serata dedicata al femminicidio. Questi gli intenti di “Questa storia sbagliata – Racconto di un femminicidio” che, venerdì 12 febbraio 2016, alle ore 19:30, andrà in scena sul palco di “Musica d’Attracco”, in via Procaccia a Monopoli.

Fautrice dell’evento, patrocinato dal Comune di Monopoli, Ilaria Morga, architetto e consigliera con delega alle Pari Opportunità del Comune di Monopoli, in collaborazione con la Alexott a.p.s., presieduta da Tina Ottavino e la Cooperativa Comunità “San Francesco” di Ugento.

Nell’ex-mattatoio comunale, si potrà assistere alla pièce teatrale scritta da Antonella Caprio, diretta e interpretata da Eugenio Gradabosco e Patrizia Pozzi, con la consulenza musicale di Enrico Messina. Ai talenti della compagnia “Piccolo Teatro Comico” di Torino si alterneranno gli intermezzi musicali di Olimpia Simone e Aquilino De Luca.

A seguire, un dibattito sul tema condotto da Daniela Lovece, giornalista e direttrice responsabile di ViviCastellanaGrotte.it - testata impegnata sul tema della violenza di genere - con relatori d’eccezione.

In rappresentanza della Civica Amminstrazione di Monopoli il sindaco Emilio Romani e la consigliera delegata alle pari opportunità Ilaria Morga.

Quali operatori sul territorio, la psicologa Marika Massara e l’avvocato Maria Lucrezia Pipino del C.A.V. “Il Melograno” di Conversano.

Per le forze dell’ordine, Walter Lomagno, vice-questore aggiunto dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Monopoli.

Protagonisti di “Questa storia sbagliata”, Eugenio Gradabosco e Patrizia Pozzi del “Piccolo Teatro Comico” di Torino.

Luciana Robertone, mamma di una Loredana Colucci, vittima castellanese di femminicido e la presidente di Alexott a.p.s. Tina Ottavino. L’ingresso è libero.

I protagonisti

 

Alexott a.p.s.

Associazione presieduta dalla promotrice sociale Tina Ottavino che si occupa di ideazione e organizzazione di eventi inerenti tematiche sociali. Si interessa di teatro, fund raising a scopo benefico, spettacoli di intrattenimento e animazione, rapporti istituzionali e pubbliche relazioni.

Ilaria Morga
Classe 1983, laureata in architettura nel 2009, iscritta all’Ordine professionale degli Architetti dal 2010 e all’Albo dei Consulenti Tecnici dal 2011. Dal 2013 consigliere comunale di Monopoli con delega alle Pari Opportunità.

Walter Lomagno
Torinese, 46 anni, da venti nella Polizia di Stato, Vice Questore Aggiunto e da novembre dirigente del Commissariato di Monopoli.

Nel corso della sua carriera ha sempre lavorato nei Commissariati di P.s. e nei Reparti Volanti delle questure di Torino, Roma, Trieste, Varese e Bari, maturando una esperienza significativa nella gestione del lavoro “quotidiano” della Polizia, a costante contatto con le emergenze della criminalità “di strada” e con i problemi che la cittadinanza porta nei presidi delle forze dell’ordine, in cerca di soluzione.

Antonella Caprio

Nata a Torino dove vive ed esercita la professione di insegnante, scrive testi di narrativa,  testi per il teatro,  sceneggiature per il cinema e articoli giornalistici.

Per il teatro ha scritto “Al fondo d’un bicchiere” – tributo a Fred Buscaglione  e “Questa storia sbagliata”.

Per il cinema ha scritto, insieme a Donatella Sasso, la sceneggiatura del cortometraggio “L’ora di lezione” liberamente tratto dall’omonimo saggio di Massimo Recalcati (Einaudi). Ha scritto un racconto per l’antologia “Inchiostrodipuglia” (Caracò Editore). A quattro mani con suo fratello Franco, medico e scrittore, è autrice de "Il segreto del gelso bianco" - Besa Editore e "Non c'è cuore" – Betelgeuse Editori.

Marika Massara – psicologa

Psicologa, psicoterapeuta, iscritta all'Albo Professionale degli Psicologi del Lazio. Ha completato la formazione in Psicoterapia della Gestalt presso l'Istituto Gestalt Firenze. Ha lavorato come volontaria per il sostegno psicologico per i tossicodipendenti nel carcere di Trani (Ba). Dal 2010 al 2015 docente presso l’Università Pontificia Antonianum di Roma per il Master “Video, Foto, Teatro e Mediazione artistica nella relazione d’aiuto”. È iscritta da dicembre 2009 all’Albo degli esperti del Ministero della Giustizia nell’ambito delle attività di osservazione a trattamento dei detenuti per la Corte di appello di Bari. È stata Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma triennio 2011-2013 e rinnovo triennio 2014-2016. Sempre nell’ambito dell’età evolutiva, si è impegnata in attività di sostegno psicologico e socializzazione nelle scuole con progetti specifici per il contrasto alla dispersione scolastica e al bullismo.

Dal 2014 è psicologa del CAV “Il Melograno” gestito dalla Cooperativa Comunità San Francesco di Ugento (LE). Dal 2015 è coordinatrice del Servizio antiviolenza “Il Melograno” Ambito Sociale Territoriale di Mola di Bari (BA), e del CAV “Il giardino delle lune” dell’Ambito Sociale Territoriale di Triggiano (BA).

Coordina, inoltre, il progetto sperimentale “Rompere il silenzio” piano di Interventi locali della Città Metropolitana di Bari per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno della violenza contro le donne e i minori presso la Casa Circondariale di Bari e la sezione di reclusione di Altamura.

Maria Lucrezia Pipino - avvocato

È nata 45 anni fa a Bari dove ha compiuto gli studi classici e conseguito la laurea in giurisprudenza; nel 1999, dopo il periodo di praticantato, si è iscritta al locale ordine forense e da allora esercita con continuità la professione di avvocata. La sua formazione ed esperienza professionale si è incentrata dapprima in ambito prevalentemente civilistico, sia giudiziale che stragiudiziale, successivamente ha maturato una particolare attenzione alle problematiche afferenti la famiglia, nonché la tutela delle donne e dei minori, con specifica sensibilità alle tematiche della violenza sulle donne nelle sue svariate sfaccettature.

È nata, perciò, la collaborazione professionale con la Comunità San Francesco, in qualità di consulente legale per il CAV “Il Melograno” dell’ambito territoriale di Conversano e di Mola di Bari e poi per il CAV “Il giardino delle Lune” dell’ambito di Triggiano.

In tale contesto, all’attività di consulenza per le donne vittime di violenza, si affianca quella di informazione e sensibilizzazione sia nelle scuole che in vari contesti socio culturali.

 

Luciana Robertone
Coraggiosa madre di Loredana Colucci, castellanese residente ad Albenga, brutalmente assassinata dal marito, poi suicidatosi. La donna aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il suo carnefice a Castellana-Grotte. Di qui il trasferimento in Liguria, il matrimonio, una figlia e un impiego tranquillo. Poi, la separazione, qualche anno fa. Ma la fine della relazione non è andata giù al compagno cinquantaduenne il quale, più volte, aveva tentato di avvicinare la donna, con le buone o con le brutte. Già gravato da una denuncia e un arresto per stalking, il carnefice aveva patteggiato la pena ed era stato scarcerato. Una tragedia annunciata, un delitto che poteva evitarsi. In seguito, un inquietante particolare è trapelato. Il giudice che per tre volte aveva rifiutato l'arresto dell'ex-compagno della povera Loredana Colucci era stato, a sua volta, denunciato anni prima per stalking. La nomina del magistrato, attualmente al centro di un'inchiesta interna da parte della Procura di Savona, era stata osteggiata dai suoi colleghi in quanto persona inadatta e incompatibile. In tanti si sono stretti alla famiglia di Loredana dando luogo, dapprima ad una raccolta fondi, in seguito chiedendo di intitolarle una strada della Città delle Grotte. Tra di loro, in particolare, il “Gruppo di solidarietà per Loredana Colucci”.

Daniela Lovece – moderatrice

Classe 1972, è laureata in lettere moderne, master di II livello per Editor Multimediale, giornalista pubblicista, una lunga esperienza nella formazione a distanza, nello sviluppo di progetti multimediali, nella comunicazione istituzionale in Rete. Specializzata negli aspetti legati ai contenuti, ha messo a frutto le molteplici esperienze lavorative nel 2011, con la fondazione di ViviCastellanaGrotte a.p.s., associazione gerente vivicastellanagrotte.it, testata giornalistica online e webtv di grande risonanza e impegnata nella promozione del territorio, nella documentazione di eventi, nella conduzione di iniziative di sensibilizzazione su tematiche quali il femminicidio, la ludopatia, la disabilità.



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