Abbiamo chiesto alla dirigente dell'Istituto comprensivo ''Tauro - Viterbo'' di Castellana-Grotte Carmela Pellegrini come, l'istituzione scolastica da lei presieduta, abbia affrontato questa nuova prova, la repentina riorganizzazione delle attività a seguito dell'ordinanza di sospensione delle lezioni nel territorio regionale. Ecco quel che ci ha raccontato.
"Quando è necessario che tutto cambi, affinché tutto rimanga uguale a se stesso", ha esordito, parafrasando Tancredi Falconeri.
"Questo weekend ci sta nuovamente consegnando una settimana triste per le scuole, il virus sta avanzando e dobbiamo difenderci. Le Ordinanze si sono succedute da un momento all’altro, recando cambiamenti repentini ai quali dobbiamo, comunque, adempiere. Ecco perché, mai come ora, torna in mente la frase di gattopardiana memoria “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. L’Istituto comprensivo “Tauro – Viterbo” non ha perso tempo e nell’arco di due giorni ha ridisegnato il modo di fare didattica, mettendo al centro il valore dell’INCLUSIONE. Già da venerdì 30 ottobre, infatti, la campanella è suonata per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma in considerazione del fatto che tutti abbiamo Bisogni Educativi Speciali, da lunedì 2 novembre la Scuola Primaria “Giacomo Tauro” e la Scuola Secondaria “Silvia Viterbo” hanno organizzato una didattica mista: Didattica Digitale Integrata da seguire da casa nelle classi virtuali Classroom e gruppi in presenza, eterogenei per capacità dei presenti, non superiori al 25%. Gli orari e la modalità di ingresso delle classi permangono identici, ciò che cambia è l’integrazione tra nuovo (classi virtuali) e vecchio (alunni in presenza). Un nuovo modo di fare scuola, fatto di sorrisi, ma anche di connessioni e pc, un nuovo modo per adattarsi ai tempi che altro non è che il nostro amato motto del preside Mazzarisi.
A scuola col sorriso, dunque, nonostante le mascherine, i monitor e le probabili difficoltà con la rete, ma sempre scuola è".
E, infine, ha concluso "La pandemia ci ha obbligati a dover cambiare le nostre abitudini ma, nonostante tutto non è cambiata la nostra scuola".