Un percorso di co-programmazione consapevole, aperto e condiviso.
Una settimana di confronto, dialogo, di rete. Putignano, Noci, Castellana, Locorotondo e Alberobello: cinque tavoli di concertazione e stamattina la sessione plenaria a Putignano per creare nuovi «Spazi di comunità».
II percorso di co-progettazione del nuovo Piano Sociale di Zona 2022-2024 dell’Ambito di Putignano è arrivato oggi nel comune capofila, lo stesso da cui lunedì era partito. La mattinata è stata l’occasione per riannodare i fili di questa settimana itinerante nei cinque Comuni dell’Ambito e fare sintesi sui bisogni, sulle esigenze, sulle proposte emerse dai confronti della settimana per poter redarre un piano di zona effettivamente rispondente alle necessità della comunità.
«Faccio i complimenti a tutto l’Ufficio di Piano, ai Servizi Sociali dei Comuni e a tutti i partecipanti per il bel lavoro che è stato fatto – dice Luciana Laera, sindaco di Putignano e presidente del Coordinamento istituzionale dell’Ambito – spazi di comunità dà l’idea di quanto sia necessario condividere progettazioni per poter raggiungere risultati utili per la comunità. Dopo questa fase di concertazione continueremo il percorso finalizzando quanto è emerso in questa settimana. Noi siamo pronti e buon lavoro a noi».
«Il Piano di Zona è lo strumento fondamentale per la realizzazione di interventi che vedono protagonisti diversi attori del territorio – spiega Stefania Basalto responsabile contabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito in rappresentanza di Anita Giotta, coordinatrice dell’Ufficio di Piano –. La finalità è quella di portare avanti progetti che non restino solo idee, ma siano concretizzati per raggiungere l’obiettivo e cioè l’analisi dei bisogni e la realizzazione degli stessi, affinché non ci sia una mera presa in carico del problema, ma si arrivi a una risoluzione. Ringraziamo le comunità del territorio per la partecipazione, merito senz’altro del lavoro di rete fatto dalle amministrazioni e dai Servizi sociali dei Comuni. Rete è proprio la parola cardine del nostro percorso, una rete che prevede una mappatura delle criticità alla luce delle risorse regionali, ministeriali ed europee che gli Ambiti ricevono. La mattinata di oggi non è un evento conclusione, ma è il primo passo verso un percorso che oggi inizia».
Garantire i leps, i livelli essenziali di prestazione sociale, assumere un assistente sociale ogni 5mila abitanti, supervisione professionale: sono questi i principi sui cui operare, sottolinea Pamela Giotta, consigliere del Croas Puglia, in rappresentanza di Milena Matera, presidente dell’Ordine regionale degli Assistenti Sociali: «Importante non solo la quantità dei servizi, ma anche la qualità, di qui deriva l’importanza della supervisione professionale, ma anche la necessità di infrastrutturare i servizi».
L’onorevole Ubaldo Pagano ha sottolineato l’evoluzione dei Servizi sociali professionali in 20 anni: «Oggi le assistenti sociali non sono più considerate dame di carità che di tanto in tanto elemosino risorse – queste le sue parole – o streghe cattive che portano via i bambini. In 20 anni sono stati compiuti passi da gigante, il limite di questa narrazione è che le risorse che abbiamo dedicato non basteranno mai a rispondere all’eccessività dei bisogni. In questo settore è l’offerta che determina la domanda, fino a quando non c’è l’offerta non si riesce ad avere contezza di quanto sia poderosa la domanda, una domanda che è fondata su bisogni reali. Per questo, oggi, qualificare le risorse che stiamo dedicando non è un vezzo di chi ama fare le cose per bene, ma è una necessità per ottimizzare il presente guardando alle necessità del futuro».
«Sapere che esiste un piano sociale frutto di una concertazione, di impegno e voglia di fare che è condito da esperienze di alto profilo in vari campi del sapere ci fa sentire più sicuri rispetto all’idoneità dello strumento piano di zona che però deve essere concretizzato giorno per giorno – dice il Vincenzo Gigantelli, direttore DSS Ba14 – Solo così possiamo ottenere quella credibilità di cui anche la politica ci tiene conto con tempestività e semplificazione delle procedure».
Tempestività e semplificazione delle procedure sono i cardini su cui insiste anche Piero D’Argento, coordinatore del Programma di assistenza tecnica al Welfare di Anci Puglia: «La semplificazione delle procedure non è più rinviabile – dice – per dare risposte concrete e tenere il passo con la domanda relativa, in particolar modo, ai servizi di contrasto alla povertà. Anci sarà sempre vicina agli Ambiti in questo impegno».
«La progettazione non si ferma – dice Domenico Mastrangelo, dirigente I area settore Affari Generali e Istituzionali Servizi ai Cittadini – la co-programmazione non può essere limitata a un periodo di sette giorni, ma deve continuare e deve avere una verifica periodica. Solo così, e lavorando in sinergia con amministrazioni di qualità, possiamo dare risposte adeguati ai territori per un welfare innovativo e di comunità».
Durante la mattinata sono intervenuti i rappresentanti istituzionali dei cinque Comuni dell’Ambito e in particolare il sindaco di Locorotondo Antonio Bufano, la vice-sindaca di Alberobello Ornella Tripaldi e gli assessori alle Politiche Sociali: Anna Caldi (Putignano), Valentina Liuzzi (Alberobello), Davide Sportelli (Castellana-Grotte), Paolo Giacovelli (Locorotondo) e Marta Jerovante (Noci).
La co-progettazione. Il percorso ha previsto cinque tavoli e una sessione plenaria. In ogni incontro ci sono stati sette focus group sulle sette aree strategiche di attenzione e intervento del V Piano delle Politiche Sociali regionale 2022-2024, che è lo strumento a partire dal quale ogni Ambito territoriale pugliese costruisce il proprio Piano di Zona.
In particolare, i tavoli, guidati da Andrea Gelao, esperto di processi partecipativi, si sono concentrati su: il sistema del welfare di accesso, le politiche familiari e la tutela dei minori, l’invecchiamento attivo, le politiche per l’integrazione delle persone con disabilità e la presa in carico della non autosufficienza, la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alle povertà, la prevenzione e il contrasto di tutte le forme di maltrattamento e violenza su donne e minori; le pari opportunità e la conciliazione vita-lavoro.
Cos’è il Piano Sociale di Zona. È lo strumento di programmazione integrata delle politiche sociali territoriali. In particolare il Piano Sociale di Zona definisce: gli obiettivi strategici e le priorità d’intervento; gli interventi e i servizi sociali garantendo i livelli essenziali delle prestazioni e la loro localizzazione; le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie e professionali, i requisiti di qualità; le procedure e gli strumenti per la rendicontazione economica, per il monitoraggio e per la valutazione delle attività e dei risultati conseguiti; le modalità per garantire l’integrazione tra servizi e prestazioni. Il piano è costruito attraverso un processo di progettazione partecipata, che coinvolge tutti gli operatori del settore: dai cittadini ai soggetti istituzionali, dagli operatori dei servizi sociali, sanitari ed educativi al mondo del volontariato, dalla cooperazione sociale al mondo imprenditoriale e della ricerca.
Il Piano regionale delle Politiche Sociali. E’ la base su cui ogni Ambito costruisce il proprio Piano di Zona. Le parole d’ordine del V piano regionale sono: ripartire, valorizzare, includere. Il piano regionale 2022-2024 individua sette aree strategiche, strutturate in 34 obiettivi che si attueranno in altrettanti interventi per obiettivo. Concertazione, integrazione, partenariato e condivisione delle responsabilità rappresentano le fondamenta su cui si poggia il nuovo Piano, con cui la Regione Puglia intende promuovere un Welfare delle Responsabilità costruito sul concetto della “responsabilità condivisa”, in base al quale tutti i livelli di governo, nell’ambito delle rispettive competenze, concorrono a formulare, realizzare, gestire e valutare le politiche sociali.
Che cos’è l’Ambito territoriale Sociale. Rappresenta la sede principale della programmazione locale, concertazione e coordinamento degli interventi dei servizi sociali e delle altre prestazioni integrate, attive a livello locale. L'Ambito è individuato dalle Regioni. Ad esse spetta la determinazione degli Ambiti Territoriali, delle modalità e degli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale dei sevizi sociali a rete.