Il vice-cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali monsignor Dario Edoardo Viganò ha visitato e benedetto i reparti dell'Istituto nazionale di gastroenterologia I.R.C.C.S. “Saverio De Bellis” di Castellana-Grotte.
“Credo che la vostra esperienza, per voi che vi prendete cura della carne delle persone, sia proprio l’esperienza vera del Cristianesimo. Perché Dio per raccontarsi si è fatto carne. E non possiamo nel Cristianesimo bypassare la carne, anche nella sua debolezza”.
Con queste parole monsignor Viganò, ha salutato ieri mattina i vertici e gli operatori sanitari dell’I.R.C.C.S. “De Bellis” presenti alla benedizione del reparto di Terapia Intensiva dell’Istituto nazionale di gastroenterologia. "Quando vi prendete cura della carne delle persone, sia professionalmente, ma anche con una carezza" – ha detto monsignor Viganò - "vi prendete cura del Corpo di Cristo e questa è la vostra preghiera, il vostro modo di essere credenti nell’unico grande Dio che, per alcuni è quello cristiano, per altri è un altro Dio. Ma Dio è Dio come dice il Papa”.
Monsignor Viganò, accompagnato dal vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli monsignor Giuseppe Favale, è apparso particolarmente colpito dall’attenzione e la sensibilità profusa dall’Istituto di ricerca pugliese sul fronte della relazione con i pazienti. A fare gli onori di casa c’erano i vertici dell’I.R.C.C.S., il direttore generale Tommaso Stallone, il presidente del CIV Enzo Del Vecchio, il
direttore sanitario Roberto Di Paola, il direttore amministrativo Francesco Luongo, oltre ai responsabili di numerosi reparti.
"Da tempo" – ha detto il direttore generale dell’I.R.C.S.S. Stallone – "abbiamo avviato un percorso che vede come elemento fondante, nella relazione con i pazienti, la qualità dell’accoglienza e la forza della relazione tra le persone".
Parole apprezzate da monsignor Viganò, il quale ha proseguito la visita nei reparti dell’Istituto, occasione per portare conforto ai degenti e agli operatori sanitari.
“Grazie per la vostra testimonianza di fede e di professione" – ha detto Viganò prima di congedarsi - "soprattutto perché in questa terra rappresentate un centro di eccellenza nel quale, sia il management, che la squadra sanitaria, lavorano per un obiettivo comune, quello di fare questo centro un riferimento per l’Italia. E, dunque, da stimolo anche per tante altre realtà che sono presenti nel vostro territorio”.