Nuovo brevetto per il trattamento dell'epatocarcinoma, nuove speranze per i pazienti oncologici. L’invenzione, a firma del professor Gianluigi Giannelli - direttore scientifico dell'Istituto nazionale di gastroenterologia ''Saverio De Bellis'' e del dottor Francesco Dituri, riguarda la terapia di combinazione di sorafenib e/o regorafenib con la proteina ricombinante umana proteoglicano-4 per il trattamento dell'epatocarcinoma. Il brevetto è stato concesso per l'invenzione oggetto della domanda n. 102020000022636 del 25/09/2020.
La scoperta si basa sull'inattesa osservazione che la combinazione della proteina ricombinante umana proteoglicano -4 (rhPRG4) e sorafenib e/o regorafenib è in grado di aumentare sinergicamente l'efficacia dei due farmaci antitumorali, utile in particolare per il trattamento di quelle forme di epatocarcinoma che sono resistenti al trattamento con gli agenti terapeutici di prima e seconda linea sorafenib e/o regorafenib.
La novità riguarda la composizione farmaceutica intesa come prodotto terapeutico comprendente una quantità clinicamente efficace di sorafenib e/o regorafenib, di rhPRG4 ed eccipienti farmaceuticamente accettabili. La composizione può ulteriormente comprendere agenti chemoterapici aggiuntivi.
In particolare, si prevede, non solo la contestuale somministrazione di sorafenib e regorafenib - nella stessa forma di dosaggio come compressa o sospensione orale, in associazione a rhPRG4 per via endovenosa, ma anche la somministrazione in rispettive unità di dosaggio che permetterebbe al medico che prescrive il trattamento una maggiore possibilità di modulazione e calibrazione del dosaggio secondo le necessità del paziente.
La valorizzazione dell'intuizione degli autori potrebbe tradursi nell’interesse di un’azienda farmaceutica che possa sviluppare la formula nella migliore via di somministrazione.