"Metti una sera a cena con la Badessa" è il tema dell'originale iniziativa scaturita dalle vulcaniche componenti dell'associazione "1171 l'origine".
Si tratta di un evento incentrato sul cibo, la storia di Castellana-Grotte, i protagonisti del settore gastronomico cittadino. Una scelta obbligata, visto che il 2018 è l’anno nazionale del cibo italiano, ma anche l’anno europeo del patrimonio culturale.
Il cibo è un valore identitario dalla forte connotazione culturale che segna un legame profondo con la storia e le tradizioni di una Terra. E anche l'associazione intende in quest'occasione promuovere il meglio del territorio attraverso un dibattito, facendo del cibo un elemento attraverso cui conoscere, condividere e confrontarsi.
Il cibo, dunque, come elemento di salute e benessere psico-fisico, come situazione aggregante, come risorsa economica, come tratto distintivo dell’identità culturale di un territorio, ovviamente come grande arte culinaria, ma anche momento di festa e celebrazione della vita.
Anche la data non è casuale, perché il 4 agosto, come annunciato dagli allora Ministri Maurizio Martina e Dario Franceschi, rispettivamente Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo, è la Notte bianca del cibo italiano, una ghiotta occasione attraverso cui raccontare la potenzialità di un territorio dal punto di vista enogastronomico ed agroalimentare.
L’evento, patrocinato dal Comune di Castellana-Grotte e dall’I.R.C.C.S. "Saverio De Bellis" - istituto che da anni conduce ricerche sulla salubrità della dieta mediterranea, sinonimo di un corretto stile di vita - vedrà l'intervento del sindaco Francesco De Ruvo, farmacista, ma anche laureato in Dietologia e Dietetica applicata ed in Dietistica, Ornella Rotolo, biotecnologa molecolare in forze presso l'ambulatorio di nutrizione clinica dell’I.R.C.C.S. e di un rappresentate dell’I.I.S.S. "Consoli-Pinto" - culla di talenti culinari. Presene anche la famiglia Sabatelli artefice della Sabatelli Gastronomia, storica azienda castellanese impegnata nella produzione di pietanze di alta qualità. Non ultimo, il successo di Casa Sabatelli, punto vendita e ristorante inaugurato ad Amsterdam.
A parlare delle abitudini alimentari delle suore benedettine cistercensi, la cui Badessa fu titolare della giurisdizione ecclesiastica del territorio che ricomprendeva anche Castellana dal 1266 al 1810, l’avvocato Domenico Bulzacchelli.
E, dulcis in fundo, la scrittrice Gabriella Genisi, originaria di Mola di Bari, che ha dato vita ad un amabilissimo personaggio: il commissario Lolita Lobosco, già protagonista di sette romanzi pubblicati da Sonzogno. La narrazione in prima persona con una lingua molto vivace e ricca di influssi dialettali, tratteggia un'intrepida e giovane donna, mescolando casi giudiziari, intrecci amorosi, ma soprattutto incursioni culinarie.
Fulcro dell'evento sarà largo Bari, sin dall'inizio dell'attività del sodalizio al centro del progetto di rivitalizzazione del nucleo antico, filo conduttore di tutte le iniziative poste in essere.
Inoltre, verranno serviti assaggi di alcune pietanze preparate sulla base delle abitudini alimentari delle suore benedettine cistercensi, un viaggio a ritroso nelle nostre origini gastronomiche e storiche.
L'immagine scelta per la locandina della manifestazione, pure, merita un cenno. Si tratta del dipinto realizzato da Antonella Lozito in occasione dell'iniziativa Le porte della Badessa organizzata nello scorso mese di giugno dalla Pro Loco "don Nicola Pellegrino" in via don Pietro Giannuzzi e strade limitrofe.
La raffigurazione della badessa di Conversano è, in realtà, un'interessante contaminazione tra rappresentazione cinematografica e iconografia storicamente attestata. L'immagine, infatti, è ispirata al film "La papessa" (Die Päpstin) del 2009 diretto da Sönke Wortmann, l'incredibile e controversa vicenda della "papessa Giovanna". Indubbiamente un altro esempio di donna capace di travalicare il suo stato e i suoi tempi, al pari della badessa conversanese. Ad assicurarne la connotazione, il guanto rosso bordato d'oro, tra i cimeli conservati nel Monastero.