Le Ferrovie del Sud-Est come istituzione a servizio del trasporto locale dei residenti ma, auspicabilmente, leva per un turismo slow, alternativo alla Puglia "mordi e fuggi".
E i relativi benefici interesserebbero anche la nostra città, con il suo straordinario attrattore turistico ipogeo.
Nella visione di Renato Perrini, consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, “Dopo tante sollecitazioni - a seguito delle numerose inefficienze riscontrate nella gestione delle Ferrovie del Sud Est - finalmente sono iniziati i lavori di ammodernamento con l’acquisto di nuovi convogli e di messa in sicurezza con l’installazione del Sistema di Controllo Marcia del Treno (SCMT). L’auspicio è che quelle situazioni infernali in cui viaggiavano i nostri ragazzi lo scorso anno scolastico non si ripetano più. Entro fine anno, inoltre, inizieranno i lavori di consolidamento della inghiaiata (la base ciottolosa dei binari) sulla tratta Bari – Martina Franca. Un potenziamento infrastrutturale che dovrebbe poter permettere un efficiente e puntuale sistema ferroviario di trasporto. La mobilità e i trasporti sono fondamentali per la crescita delle nostre comunità. Nei giorni scorsi ho visitato le carrozze d’epoca, quattro vetture nello scalo di Martina Franca della cui manutenzione ‘estetica’ si stanno occupando i volontari AISAF (Associazione Ionico-Salentina Amici delle Ferrovie), ma che a causa della non disponibilità di strutture coperte sono costretti a rallentare le attività quando piove. E, invece, se le quattro carrozze fossero messe nelle condizioni richieste per l’uso, potrebbero, insieme al “Salento Express”, che si trova nel Museo Ferroviario di Lecce, diventare percorsi di slow travel da Castellana Grotte a Taranto passando per la meravigliosa Valle d’Itria. Mezzi di trasporto che potrebbero essere destinati a quel target di turista straniero e non, che non si limita a viaggiare solo durante la bella stagione, ma che sa godere della natura anche durante le stagioni più rigide, senza contare che nelle domeniche e che nei giorni festivi potrebbero essere un’attrattiva anche per un turismo locale. Insomma, puntare alla destagionalizzazione di tutta la tratta dell’area Taranto – Bari (Locorotondo, Alberobello, Noci, Conversano, Rutigliano, Noicattaro, Capurso, Ceglie Messapica, Cisternino, Taranto, Statte, Crispiano), in modo che gli stessi pugliesi possano viaggiare e godere dei propri panorami. Per questo, nei prossimi giorni mi farò promotore di un incontro tra le Sud-Est e l’associazione affidataria della gestione delle carrozze d’epoca per individuare le azioni da intraprendere per incentivare la cultura ferroviaria e le attività turistiche derivanti”.
Come dichiarato da Luigi Mighali, presidente dell'Associazione Rotaie di Puglia, ai redattori del curatissimo blog di appassionati di treni www.ferrovie.info, "La Puglia ha enorme bisogno di un'offerta turistica di qualità da affiancare alla bellezza dei paesaggi e dei centri che contraddistinguono il territorio. Da tre anni ormai stiamo cercando di convincere la Regione Puglia ad investire sul turismo ferroviario e finalmente iniziamo a riscontrare un'attenzione sul tema e ringraziamo i consiglieri che fino ad ora hanno puntato l'attenzione sul tema delle ferrovie turistiche e dei treni storici. Chissà se il 2019, anno dei percorsi lenti, non sia quello giusto per ricominciare".
Non possiamo che augurarcelo!