Lo scorso 23 novembre, nella prima riunione del rinnovato Consiglio Nazionale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali tenutosi a Roma, Augusto dell’Erba è stato confermato alla presidenza di Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, per il triennio 2018–2021.
Nominati pure i due vice-presidenti: Luca Occhialini (vicario), Presidente della Federazione Friuli Venezia Giulia delle BCC e di BancaTER, Matteo Spanò, presidente della Federazione Toscana delle BCC, della BCC di Pontassieve e del Fondo di Garanzia Istituzionale.
Dell’Erba, che aveva assunto la Presidenza di Federcasse nel gennaio 2017 a seguito delle dimissioni dell’allora Presidente Alessandro Azzi, è Presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Castellana-Grotte, della Federazione Puglia e Basilicata delle BCC e componente del board dell’Associazione Europea delle Banche Cooperative (EACB).
Nel ringraziare il Consiglio Nazionale per la fiducia ricevuta, il presidente dell’Erba ha sottolineato il proprio “pieno impegno, insieme ai Vice presidenti, a far sì che Federcasse si confermi la casa comune di tutto il Credito Cooperativo ed il luogo della rappresentanza unitaria degli interessi di tutto il Credito Cooperativo nei confronti dei diversi interlocutori”.
“Nel prossimo triennio" – ha detto ancora il Presidente – "l’Associazione nazionale del Credito Cooperativo, in collaborazione con Confcooperative, sarà un soggetto capace di sintetizzare e dare rappresentazione sempre più efficace oltre che fare rappresentanza sempre più incisiva delle istanze della categoria, un facilitatore di dialogo a livello europeo e nazionale in tutti i momenti dei processi normativi, ma soprattutto nella loro fase ascendente”.
“Ci sentiamo sfidati dal lavoro di rappresentanza degli interessi di quasi un milione e trecentomila soci delle BCC-CR, delle Federazioni Locali, dei Gruppi Bancari Cooperativi, di tutti gli Enti Soci di Federcasse, protagonisti di una componente indispensabile del mercato bancario e della democrazia economica italiana”.
(Fonte www.cracastellana.it)