Ci scrive il castellanese Nicola Pagano per tracciare un bilancio a seguito del risultato delle Primarie del Partito Democratico, consultazioni che, com'è noto, sono state siglate - a livello nazionale come in ambito cittadino - dalla vittoria di Zingaretti.
Il Partito Democratico volta pagina. Il messaggio che ci consegnano la Primarie del 3 marzo 2019 è un segnale forte e chiaro. L'ampiezza della partecipazione al voto e il consenso espresso per Nicola Zingaretti non lasciano spazio a dubbi o incertezze. Nicola Zingaretti è il nuovo Segretario Nazionale. Un verdetto firmato da un milione e ottocentomila elettori e orientato per il 70% dei votanti, chiude un'epoca, quella del renzismo, e apre il cuore alla speranza. Andiamo a incominciare da dove eravamo rimasti, e a recuperare, con umiltà e senza iattanza, entusiasmo, passione e condivisione all'insegna dell'unità. Zingaretti è l'uomo della normalità e il profeta dell'unità; è l'uomo del fare: ha risanato la Sanità della Regione Lazio e ha dato nuovo impulso al trasporto ferroviario che collega i Comuni della Provincia di Roma. Non è un neofita della politica, ma senza sovraesposizione mediatica. Ha l'esperienza, la competenza e la perseveranza per guidare la ripartenza del PD e suscitare l'impegno del popolo delle primarie. Tanti protagonisti, anche illustri, non hanno esitato a dare una mano, a riprova che la rottamazione non si applica alle persone. Un concetto che applicato in maniera scriteriata, ha depauperato il partito di tante energie positive. Platone che teorizzava il Governo dei Saggi, si sarebbe indignato. E qui si apre una riflessione ineludibile: l'essenza della buona politica è lo spirito di servizio alla comunità. Questo presuppone che tutti sono chiamati a contribuirvi con generosità e senza secondi fini. La ricompensa è la prospettiva di una vita migliore per tutti. In questo contesto non trovano legittimazione gli affaristi, i profittatori, gli arrampicatori, che sono tanti e in aumento, e si annidano anche nei partiti e movimenti politici. I valori sono ignorati e calpestati da troppi e troppo spesso. In un momento di ripartenza e di speranza mi è difficile coltivare il sospetto che non si può cavare sangue dalle rape, ma un'azione di vigilanza sui singoli e sulle consorterie organizzate è necessaria.
L'auspicio è che tutti quelli di buona volontà si rimettano in cammino per una umanità migliore.
Nicola Pagano