Revocata oggi, a firma del primo cittadino di Castellana-Grotte Francesco Tricase, la nomina ad assessore comunale di Maurizio Pace, titolare delle deleghe a Turismo - gemellaggi - Accoglienza - Emigrazione e Immigrazione - Sport - Cultura - Beni Culturali - Biblioteca Civica - Pubblica Istruzione.
A quanto dichiarato dallo stesso Pace, l'atto è stato motivato dal fatto “che il medesimo ha assunto diverse iniziative politiche inconciliabili con l’attuale maggioranza, che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario sotteso a tale nomina”.
Com'è noto, quello di Maurizio Pace era uno dei quattro nomi proposti, assieme a quelli di Domenico Quaranta, Vanni Sansonetti e Francesco De Ruvo, per la candidatura a sindaco della coalizione "Centro Civico" nel corso delle primarie castellanesi. Se al ballottaggio s'è affermato Francesco De Ruvo, Maurizio Pace - sostenuto dalla lista "Castellana Civica" - ha confermato il suo impegno a supportare il candidato di "Centro Civico" nel confronto elettorale del prossimo giugno.
Pare che la risoluzione del legame con l'Amministrazione abbia colto di sorpresa Pace, il quale ha dichiarato:
Peccato che, prima di votare il bilancio, mi è stata chiesta (offendendomi) correttezza (che motivo c’era?), nonostante abbia sempre ed anche in quella occasione dimostrato lealtà e signorilità.
Peccato che, nonostante la mia onestà e giustezza nel portare avanti il lavoro assegnatomi, con tutte le difficoltà del caso, nel rispetto della responsabilità del ruolo guadagnato sul campo, si sia trovata una scusa per farmi fuori, evidentemente per gestire, senza occhio critico ma non sgarbato, atti finalizzati alla campagna elettorale che ha, come sempre, offuscato e incattivito e determinato, senza alcun motivo riscontrabile, questa scelta.
Il mio ruolo è stato sempre per la corretta gestione della città, mai contro Castellana-Grotte, i suoi cittadini. Nessuno, neanche uno.
Ne ho fatto un'azione, un atto, un'osservazione per contrastare qualcosa nella macchina amministrativa. Di questo dovrebbe darmi conto il Sindaco.
Invece, c'è sempre istigazione allo scontro, alla provocazione, alla distruzione. Mai all'incontro, al ragionamento, alla costruzione.
Se una stagione si chiude e ci si prepara per un'altra differente, non significa che gli impegni presi non si debbano portare a termine con senso del dovere.
Attendiamo, con la pubblicazione dell'atto, di conoscere le motivazioni della controparte.