Dall'I.I.S.S. “Consoli – Pinto” di Castellana-Grotte, notizia di nuove pratiche di didattica inclusiva supportata dall'uso dei social network.
Bisogno deriva dal franco bisunnia che significa cura. La condizione di bisogno presuppone, dunque, il "prendersi cura" ovvero un atteggiamento di premura e responsabilità nei confronti di chi è considerato degno di valore. È questo l'atteggiamento che Giuseppe Verni, dirigente dell'I.I.S.S. “Consoli-Pinto”, diffonde fra i suoi docenti affinché, nell'ambito di una didattica inclusiva, il "prendersi cura" degli alunni con BES sia un impegno non solo etico ma anche tecnico e metodologico, poichè al sapere deve necessariamente seguire il fare che è applicazione sul campo delle competenze apprese.
Il "prendersi cura" all'I.I.S.S. “Consoli – Pinto” si è tradotto nella volontà di sostenere l'acquisizione dei contenuti disciplinari in alunni con disturbi di apprendimento e con difficoltà di fruizione del testo scritto a più livelli (decodificazione, comprensione letterale, inferenziale e integrativa, ricostruttiva e interpretativa, analitica…) attraverso il progetto "Imparare al tempo di Facebook e di Whatsapp". Tale progetto, che ha sfruttato le applicazioni di messaggistica e i social network per veicolare audio e videolezioni, è stata una modalità del tutto originale, per garantire, in tempi e spazi non strutturati e diversi dal consueto, una maggiore fruizione dei contenuti disciplinari in alunni che, anche per scarsa attitudine allo studio, labilità di attenzione, eccessiva distraibilità, spesso rinunciano all'approccio al testo scritto e allo studio.
"Prendersi cura", dunque, con creatività (perché è la creatività che organizza e muove la conoscenza) di tutti gli alunni in difficoltà, per valorizzarne le potenzialità residue e, attraverso strumenti didattici vicarianti, garantirne il successo formativo.