Circa un mesetto fa, sulla parete sud del tempietto rupestre di San Bartolomeo di Padula è apparsa la prima scritta, un tag, una tipica firma da writer.
Avevamo scelto di non darne evidenza, nella convinzione che dare rilievo a un atto esibizionistico, significhi portarne a compimento le intenzioni, l'affermazione di sé in spregio al resto. Nei giorni scorsi, però, l'atto si è ripetuto. Ancora lo stesso tag, ma stavolta l'ardimentoso autore si è arrampicato sin sulla cupoletta sommitale della chiesetta, rischiando di rompersi il collo e di far crollare il rivestimento lapideo.
Sappiamo che siamo molto seguiti, senza falsa modestia. E se c'è un aspetto positivo nel seguito, è certamente quello di potervi far leva per diffondere messaggi utili, per cambiare un certo modo di fare e migliorare il proprio contesto. O almeno per provarci.
Ci rivolgiamo, allora, all'autore. Siamo certi che ci leggerà.
Il muro sul quale hai lasciato la tua firma è stato edificato, anno più anno meno, mille anni fa. Ha un valore artistico e storico inestimabile. Non solo è testimonianza di uno stile architettonico originalissimo - in Puglia solo altri due esempi - ma sta a ricordarci un'organizzazione sociale dello spazio agrario, la pieve, dai risvolti religiosi, giuridici e pratici.
La chiesetta di San Bartolomeo di Padula è un bene pubblico, donato al Comune di Castellana-Grotte grazie all'impegno del Ce.Ri.Ca., un'associazione che ha raccolto per anni, soldino su soldino, il necessario. Dopo il restauro, il benemerito castellanese Angelo Totaro ha preso a cuore la cura dei luoghi. Mosso solo dall'amore per il bello e per la storia, senza alcun compenso, regolarmente libera i muri dalle erbacce e assicura la celebrazione eucaristica di fine agosto, rimuove rifiuti, pota gli alberi e gli arbusti. Angelo è stato il primo ad accorgersi del tuo operato e ci ha condotti sul luogo con le lacrime agli occhi. Pensa che tu sia un ragazzino, è sinceramente convinto che non abbia compreso la gravità del tuo gesto. Vorrebbe incontrarti per poter raccontare la storia di San Bartolomeo di Padula, per spiegarti che per rimediare allo scempio non è possibile ricorrere a sabbiatura o altri mezzi meccanici, essendo un bene sottoposto a tutela. L'asportazione della vernice, infatti, rimuoverebbe la patina "storica" della muratura.
Non sappiamo con certezza chi tu sia, né perché ti sia addentrato nelle campagne e abbia preso di mira la chiesetta. Forse non sei consapevole del valore dell'opera, forse non te ne curi. Quello di cui siamo certi è che se avessi conoscenza e cultura sufficiente, te ne vergogneresti. Nelle immagini, più sotto, i frutti del tuo operato.
Intanto, la macchina si è messa in moto. Le forze dell'ordine sono state allertate, le denunce inoltrate a chi di competenza. Sapevi di aver commesso un reato particolarmente grave? Il danneggiamento di cose di interesse storico o artistico è perseguibile ai sensi dell'art. 635 del Codice Penale con pene che arrivano ai tre anni di reclusione. La vigilanza sul bene è aumentata. A furia di tornare sui tuoi passi, potresti essere notato, fotografato, identificato. Ne vale la pena?
11