Riceviamo e pubblichiamo, in merito al probabile trasferimento del mercato settimanale, da Casambulanti e Unimpresa: "Non ci sono le condizioni per quel trasferimento. chiesto incontro urgente a Sindaco, Assessore e Dirigente di settore".
La notizia del trasferimento del mercato settimanale di Castellana Grotte suscita agitazione da parte di concessionari di posteggio e loro associazioni di categoria che contestano il provvedimento comunale giudicato non conforme alle vigenti norme in materia e penalizzante per i titolari di concessioni. Un trasferimento - secondo le due Associazioni di Settore CasAmbulanti e Unimpresa – che rappresenterebbe non una miglioria, bensì una penalizzazione con conseguenze pesantissime sul comparto produttivo interessato, ma anche per l’utenza.
Savino Montaruli, leader sindacale in rappresentanza delle due Sigle, ha dichiarato: “abbiamo appreso la notizia dalla stampa e siamo sconcertati per i metodi che avrebbero portato a questa eventuale scelta. Si parla di concertazione senza specificare quali siano le Sigle sindacali che abbiano potuto esprimere pareri favorevoli ad una scelta di questo genere che non può non tenere conto delle vigenti disposizioni normative regionali e regolamentari comunali. Abbiamo chiesto un incontro con il Sindaco, l’assessore alle attività produttive Vanni Sansonetti e, soprattutto, al Dirigente di Settore per comprendere, legittimamente, quali siano stati i passaggi preliminari compiuti; con chi siano stati concertati e quali atti si siano predisposti per una scelta così drastica che non ha tenuto conto di azioni preliminari espressamente previste per legge al fine di consentire lo svolgimento del mercato nell’attuale sede, rispettando il dettato normativo in un momento di delicatissima fase con adempimenti che il Comune di Castellana-Grotte ancora non ha attivato. Nelle more dell’incontro diffidiamo il Comune di Castellana Grotte dall’assumere decisioni e divulgare notizie che, specie in questo particolare momento storico, potrebbero suscitare ed urtare la sensibilità degli imprenditori già di per sé in una fragile condizione psicologica condizionata da una persistente crisi dei consumi che incide sulla sopravvivenza delle imprese stesse. Qualunque provvedimento ed azione di diversa natura ci indurrebbe ad assumere atteggiamenti ed azioni conseguenziali” – ha concluso Montaruli.