Lo scorso sabato, "Hell in the Cave - versi danzanti nell'aere fosco", spettacolo residenziale delle Grotte di Castellana, è stato protagonista di uno degli appuntamenti online di “Dante, l’Italiano”, una serie di incontri, letture, ascolti e visioni dedicate a Dante Alighieri.
Iscritto nella XXI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, l’incontro è stato presentato dall’Istituto I
taliano di Cultura di Rabat, in Marocco, in collaborazione con il Ministero della Cultura, l’Accademia della Crusca, Rai Cinema, la Fondazione Zeffirelli Casa del Cinema e l’Università Mohammed V di Rabat.
La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è l’evento di promozione dell’Italian
o come grande lingua di cultura classica e contemporanea, che la rete culturale e diplomatica del Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale organizza ogni anno, nel mese di ottobre, dedicata a una tematica che viene declinata tram
ite la realizzazione di conferenze, mostre e spettacoli, incontri con scrittori e personalità.
L’appuntamento, trasmesso online sui canali Youtube dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat e tramite piattaforma dedicata “Visioni Condivise”, ha visto la partecipazione di Enrico Romita e Giusy Frallonardo, regista e drammaturga dello spettacolo ambientato nella caverna della Grave delle Grotte di Castellana, occasione per parlare della rappresentazione e del contesto naturale e turistico in cui è inserita, oltre che di trasmettere alcune immagini di Hell in the Cave e di collegarsi con alcune delle realtà internazionali coinvolte.
Spettacolo sensoriale, che nasce da una suggestione e da un grande amore per la lingua e l’opera di Dante, "Hell in the Cave" ormai da dieci anni conquista il pubblico per l’interpretazione emozionante degli attori e per la potenza evocativa dei versi di Dante che si mescola ad uno scenario naturale unico.
A colloquiare con gli ideatori dello spettacolo c’erano Carlo Gentile di Rai Cinema Sncci e Alessandra Isoppo dell’Università Mohammed V di Rabat.
L’introduzione è spettata a Carmela Callea, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat.