Dopo le immagini che documentavano le prime nozze civili in grotta, possibilità introdotta dalla delibera comunale del 14 maggio scorso, dal fondo dei suoi sterminati archivi relativi al mondo ipogeo, il nostro concittadino Simone Pinto ha tratto e condiviso le eccezionali immagini del primo matrimonio religioso celebrato nelle Grotte di Castellana. Era il 1960 e gli sposi, Giuliano Perna ed Enza Cataldo, ebbero quale testimone il professor Franco Anelli.
Ecco il particolareggiato racconto dello stesso Simone Pinto.
Il primo matrimonio celebrato nelle Grotte di Castellana risale al 1° giugno 1960. Si svolse nel Cavernone dei Monumenti, ovvero nel luogo ove gli sposi - l’ingegnere minerario e speleologo trentino Giuliano Perna e la barese Enza Cataldo - si erano conosciuti due anni prima. Officiò il rito religioso don Peppino De Leonardis, indimenticato parroco della Chiesa Santa Maria del Caroseno di Castellana-Grotte. Il rito fu regolarmente trascritto nel registro di matrimonio dello Stato Civile del Comune, così come previsto dalle norme del Concordato del 1929.
Testimone dello sposo fu il Prof. Franco Anelli, direttore delle Grotte di Castellana, amico di studi e di avventure dell’ingegnere speleologo. Giuliano Perna, docente di mineralogia, petrografia e prospezioni minerarie all'università di Bologna è stato anche autore di oltre centocinquanta lavori scientifici, per la maggior parte nel settore minerario e mineralogico; ha partecipato ai più importanti appuntamenti di carattere speleologico svoltosi nella nostra città alla quale è sempre stato particolarmente legato. È venuto a mancare il 19 dicembre 2010.
Giuliano Perna è, anche, l'autore dell'ineguagliato "Atlante delle microforme di dissoluzione carsica superficiale", ancora oggi, l'ABC del carsismo epigeo.
Primato nel primato, monsignor Gregorio Falconieri, firmatario della dispensa per la celebrazione ipogea, dieci anni prima era stato il primo a officiare una messa nelle Grotte di Castellana.
Ecco le eccezionali immagini.
Prima messa celebrata in grotta da monsignor Gregorio Falconieri in occasione del IV Congresso Nazionale di Speleologia di Bari. Era il 1950 e i partecipanti, per la prima volta, poterono ammiare la Grotta Bianca illuminata con un impianto elettrico.