“Storia del Risorgimento in Terra di Bari dal 1798 al 1860” è il titolo della pubblicazione, curata da Marcello Trisolini, recentemente apparsa per i tipi di AGA Editrice, Alberobello.
Fonte, per questa certosina ricostruzione locale del periodo preunitario, sono gli scritti, rilegati in tre volumi e conservati nella Biblioteca Civica di Putignano, di Giovanni Maria Casulli, politico, studioso e avvocato che s’assunse l’oneroso compito di raccogliere le memorie storiche di Putignano. A ben guardare, lo stesso Casulli, nato nel 1832 e scomparso nel 1911, rappresenta un monumento alla memoria di quei liberali meridionali, generosi attori nelle fatidiche ore dell’Unità d’Italia, portatori delle istanze di autonomia delle amministrazioni locali. La scelta di fornire una ricostruzione del periodo antecedente all’unificazione nazionale dal point de vue di un liberale anti-borbonico il quale, precocemente, si schierò per la monarchia sabauda è, come evidenzia nella prefazione Ennio Corvaglia – docente di Storia contemporanea e Storia del risorgimento all’Università degli studi di Bari - un’opzione insolita nel diffuso panorama delle reinterpretazioni critiche dei fatti che condussero all’Unità. A Trisolini, dunque, il merito di aver dato voce ad una “generazione dimenticata”, quella degli storici locali del Barese che operarono orgogliosamente in una dimensione municipale e che intravvidero nel Regno venturo prospettive di crescita per il loro territorio.
Del documento calligrafo di Casulli - rispetto alla lunga ricostruzione del passato remoto della cittadina e dei centri limitrofi, alla quale Trisolini aveva dedicato nel 2017, con Egisto Scalini e Nicola Morelli, “Le origini di Putignano – Il capitolo perduto del manoscritto di Giovanni Casulli’’, Tempibui edizioni – con “Storia del Risorgimento in Terra di Bari dal 1798 al 1860” l’autore scandaglia il quindicesimo capitolo, quello che offre un resoconto dettagliato degli eventi risorgimentali che caratterizzarono il centro della Bassa Murgia. Una descrizione, quella di Casulli, offerta dal di dentro delle istituzioni, visto che venne eletto sindaco del Comune di Putignano nell’agosto del 1861. Lo stigma, evidenziato nel discorso di insediamento, era pesante - l’arretratezza nella gestione della cosa pubblica, il clientelismo, la dispotica oppressione, ma la missione alta – quella di sollevare, fisicamente e moralmente, la povera gente, facendo leva sull’istruzione.
E in questa attenzione all’educazione, pur con le dovute differenze, non sembri azzardato l’accostamento ai celebri castellanesi coevi, il filosofo positivista Andrea Angiulli e il benefattore Saverio De Bellis.
Duecento pagine, dunque, di storia delle nostre contrade nell’ora fatidica prodromica all’avvento del re Savoia: la Massoneria e la Carboneria – sodalizi che annoveravano tra i forestieri anche il medico castellanese Giuseppe Leone fu Gaetano - le persecuzioni, gli esili, le efferatezze e i delitti rimasti impuniti, gli Alberi della Libertà e le carceri, le speranze e il desiderio di futuro. Un’opera, di certo, densa e interessante. Per ulteriori informazioni www.editriceaga.it