Il Prof. Luigi dell’Erba nasce a Castellana (oggi Castellana-Grotte) di Bari il 13.2.1853 da Vincenzo e da Rosa Sgobba.
Nel 1883 sposa la Sig.na Annina Marciano di Napoli, sorella di quel Gennaro Marciano, che sarà il più illustre e noto avvocato penalista del foro napoletano. Dal felice matrimonio nascono nove figli, due dei quali moriranno l’uno in età neonatale e l’altra, rispettivamente, in età infantile.
Morta nel 1896 la prima moglie amatissima, egli è costretto a pensare ad un secondo matrimonio per dare una madre ai suoi sette bambini. Sposa in seconde nozze (19.2.1898) Ernestina Battelli, di cinque anni più vecchia di lui, cugina di Armando Diaz e carissima amica di Annina Marciano. Ernestina da ordine alla vita del Prof. Luigi dell’Erba (divenuta caotica dopo la vedovanza), gli è accanto, attenta e tenera, e riesce ad essere la madre premurosa che egli sperava per i suoi ragazzi ed a farsi amare da tutti quei figli non suoi, sino al punto che i nipoti, che poi nasceranno, apprenderanno solo dopo la sua morte (1923) che non è lei la loro “vera” nonna.
Il prof. Luigi dell’Erba, nell’arco della sua lunga vita (muore a Castellana il 2.5.1937), ha ricevuto un notevole numero di nomine e di incarichi: dall’ateneo Napoletano, dal Ministero della P.I., dalla direzione di Istituti e Fondazioni, da società scientifiche ed ordini professionali, che vengono elencati in un capitolo separato.
Compie gli studi liceali presso il Seminario di Conversano (Bari).
Nel novembre 1871 si trasferisce a Napoli, dove si diploma in Scienze Matematiche il 10.8.1875 e, successivamente, il 3.9.1877, consegue la laurea in Ingegneria presso la Regio Università di Napoli.
Per circa un anno fa praticantato a Napoli, dapprima, presso lo studio dell’ing. Sebastiano Tessitore e, successivamente, dell’ing. Gaetano Piazzi, i quali erano stati suoi professori nell’ateneo napoletano. In seguito, mentre sta preparando i documenti per entrare, come ingegnere, presso la Società delle Ferrovie, viene nominato, su proposta del Consigliere provinciale Onorevole Giuseppe Lazzaro, deputato al parlamento italiano per la provincia di Napoli, professore assistente di disegno d’ornato architettonico e topografico nell’Istituto Tecnico Giambattista della Porta a Tarsia (Na).
Il 15 marzo 1879 è autorizzato, per titoli, dal Consiglio Provinciale di Napoli, ad insegnare Mineralogia e Geologia nello stesso Istituto. Da questo istituto egli darà le dimissioni il 30 gennaio 1885.
Al fine di procacciarsi uno stipendio dignitoso, che gli permetta di vivere senza l’aiuto paterno, svolge contemporaneamente, per alcuni anni attività didattica in alcune scuole private di Napoli (Marina, Simonetti, Maglione) insegnando chimica, costruzioni, geometria pratica, agraria e disegno. Abbandonerà definitivamente scuole e lezioni private nel 1884.
Si prepara al concorso per ufficiale nel Corpo dei VVFF di Napoli. A tale concorso (come lui stesso scrive) si appressava molto sfiducioso, siccome sempre nelle cariche da me raggiunte, anche perché si vociferava, ingiustamente, di alte raccomandazioni di taluni concorrenti.
Il 10 febbraio 1882 vince il concorso di ufficiale nel Corpo dei pompieri di Napoli.
Il 6 aprile 1882, col grado di sottotenente, inizia la sua attività quale ufficiale dei vigili del fuoco. Percorre tutta la carriera raggiungendo il grado di colonnello comandante) il 16.11.1909, carica che tiene fino a quando l’11.9.1912 decide volontariamente di dare le dimissioni a causa del progressivo aggravarsi della patologia osteo-articolare da cui è affetto da molti anni e che gli ha provocato, tra l’altro, gravi deformazioni in entrambe le mani e seria riduzione della loro capacità motoria.
Fra i tanti interventi svolti da ufficiale dei VVFF, la sua capacità e le sue doti risaltarono particolarmente nell’affrontare, circoscrivere e domare l’incendio che nel maggio del 1903 divampò e distrusse lo storico edificio, ove aveva sede il Monte di Pietà. Si deve, infatti, alla sua abilità se vennero risparmiate dalle fiamme altre costruzioni e palazzi limitrofi ed, in particolare, un altro storico edificio, quello dell’Archivio di Stato. A riconoscimento dei suoi meriti e della sua esperienza il 3.6.1903, viene nominato perito giudiziario per il gravissimo incendio.
Per la sua abnegazione e per il valore dimostrati ottiene da parte delle autorità, colleghi ed amici, nonché dei giornali dell’epoca, numerose attestazioni di alta stima, ammirazione, compiacimento e simpatia. Particolarmente gradite quelle che gli giungono, espresse all’unanimità, dalla Giunta del Comune di Castellana (9.6.1903) e dalla Società operaia di mutuo soccorso di Castellana (12.6.1903).
Spinto da colleghi ed amici, nel 1884 Luigi dell’Erba si prepara alla docenza, poiché la cattedra di “Mineralogia e Geologia applicata all’arte delle costruzioni” della facoltà di Ingegneria di Napoli è divenuta vacante per i raggiunti limiti di età del Prof. Guglielmo Guiscardi, suo illustre maestro.
Tra l’8 luglio ed il 9 settembre 1884 svolge gli esami scritti, orali e pratici: ottiene la libera docenza il 18 settembre 1884.
La sua prima lezione pubblica (9.9.1884), argomento “Il rame”, riporta il punteggio di 41/50.
Il 29 dicembre dello stesso anno ottiene la nomina a Professore incaricato di Mineralogia e Geologia applicata alle costruzioni nella reale scuola per ingegneri di Napoli, dove insegnerà per 44 anni, fino al raggiungimento della quiescenza per limiti di età (1.11.1928).
Quale insigne studioso di geologia, mineralogia e chimica e quale profondo cultore di storia e numismatica Luigi dell’Erba è autore di numerose pubblicazioni (libri, articoli, monografie, perizie e relazioni), che vengono riportate in ordine cronologico e per argomento in un separato capitolo.
Fra tutti i suoi lavori, vanno ricordati, in particolare, quelli di geologia ingegneristica. Il “Compendiario di geologia applicata alle costruzioni” è dato alle stampe dal Prof. dell’Erba nel giugno 1885. Alla prima, fanno seguito altre due edizioni, nell’arco di quattro anni.
Luigi dell’Erba Numismatico
L’hobby per la raccolta e lo studio delle monete, cominciato in età infantile, diviene col passare degli anni un campo del sapere che sempre più lo attrae e lo affascina. Raccoglie monete di ogni epoca e nazione, ma predilige lo studio della monetazione dell’Italia meridionale, specie del periodo medievale.
Nel 1912 è socio fondatore del Circolo Numismatico di Napoli assieme ad un gruppetto di studiosi fra cui il dott. Memmo Caggiati, il Prof. Scacchi, il Sig. Canessa. Il Circolo napoletano diviene, e lo sarà per decenni, il cenacolo della numismatica in Italia; il suo giornale, “Il Bollettino del Circolo Numismatico di Napoli”, rappresenta una delle pubblicazioni di riferimento della maggioranza degli studiosi italiani ed europei.
In ambito numismatico, il Prof. Luigi dell’Erba è stato autore di alcune opere fondamentali, vere e proprie pietre miliari per chi voglia cimentarsi nello studio della numismatica dell’Italia meridionale in epoca normanno-svevo-angioina. Non esiste, ancora oggi, un lavoro di numismatica che tratti di quel periodo, che non citi nella bibliografia, le opere di Luigi dell’Erba ed in particolare “La riforma monetaria angioina ed il suo sviluppo storico nel Reame di Napoli “ pubblicata, in quattro successivi fascicoli tra l’aprile del 1932 ed il luglio 1935, a cura dell’Archivio storico delle Province Napoletane, diretto all’epoca da Benedetto Croce. Il 29 dicembre 1930 il Comitato cittadino di Castellana Grotte, che si è costituito per le onoranze al Prof Luigi dell’Erba , gli comunica il voler celebrare, con una cerimonia ufficiale in suo onore, il suo valore di uomo e di scienziato.
Il 4 gennaio 1931, nel Municipio di Castellana gli vengono tributati grandi onori che culminano con l'offerta di un'artistica perga¬mena con la nomina a cittadino benemerito di Castellana.
Il prof. Luigi dell’Erba va considerato uno degli ultimi eruditi numismatici, di quella dotta schiera che illuminarono il XIX secolo. Epoca d'oro per la numismatica, che dal semplice dilettantismo fu portata a dignità di scienza metodica e guida sicura per la storia, Napoli ne fu la culla, in merito alle ricerche ed agli studi fatti dall'Avellino, dal Carelli, dal Minervini, dall'Ardito, dal Padre Garrucci e dal Fiorelli.
Luigi dell’Erba Geologo
Grande appassionato di geologia e cresciuto al centro di un territorio costituito essenzialmente da rocce carbonatiche e di conseguenza ricco di cavità carsiche, tra cui si distingue per la sua ampiezza e profondità e il suo carico di misteri, la Grave, che immette nelle Grotte di Castellana, egli non poteva non occuparsi dello studio del fenomeno carsico.
L’occasione propizia gli venne data nel 1872, allorché un certo Giuseppe Manghisi, nello scavare una cisterna nel suo campo sito sulla Via di Polignano in località Pozzo Cucù intercettò la volta di un’ampia cavità carsica ricchissima di stalattiti e stalagmiti.
Considerato l’alto numero di casi in cui le cavità scoperte sono rapidamente occultate dai proprietari, è stata proprio una fortuna che in questa occasione molti studiosi, grazie al nostro dell’Erba, vennero presto a conoscenza di questa notizia e poterono effettuare le prime ricerche nella cavità.
Luigi dell’Erba Mineralologo
La Mineralogia fu anche la branca in cui il prof. Luigi dell’Erba sfociò con la sua grande passione fin dagli anni giovanili, già dal primo anno in seminario di Conversano. Ebbe la prima cognizione dell’esistenza in natura dei minerali quando il suo insegnante di Scienze portò in classe tre saggi di minerali (uno di granato, uno di gesso bacillare ed un terzo di gesso laminare), da quel momento inizio la voglia di collezionare minerali.
Date le sue grandi doti, ben presto divenne un vero conoscitore profondo della mineralogia. Oggi la nomenclatura dei minerali è codificata dall’International Mineralogical Association (IMA) composta dalle varie organizzazioni che rappresentano i mineralogisti nei vari paesi.
Fino al gennaio 2002 le specie mineralogiche riconosciute dall’IMA erano 3910. Di queste circa 150 sono considerate comuni, altre 50 sono poco comuni ed le rimanenti sono classificabili come rare od estremamente rare.
Ad oggi presso l’archivio diocesano di Conversano troviamo una grandissima COLLEZIONE DI MINERALOGIA. La collezione di ca. 4000 reperti di mineralogia, di grandissimo valore scientifico, proviene da quasi tutte le parti del mondo e catalogati dallo stesso prof. Luigi dell’Erba (1853-1937). Attualmente è ancora in fase di elaborazione e catalogazione a cura dell’Istituto di Mineralogia dell’Università di Bari. Sempre nell’archivio Diocesano di Conversano, di recente, è stata realizzata una imponente bacheca a forma di piramide dove si possono ammirare bellissimi minerali, selezionati e catalogati, a suo tempo, dallo stesso Luigi dell’Erba.
Luigi dell’Erba Chimico
Luigi dell’Erba, scienziato a 360°, non avrebbe mai immaginato che un giorno, il suo paese natale, gli avrebbe intitolato una scuola per Periti Chimici. Ciò è avvenuto per desiderio della sig.ra Maria Miccolis, professoressa di Matematica e Fisica, all’epoca sindaco di Castellana, in quanto in un primo tempo era stato proposto, da parte del Collegio dei docenti, il nome di Leonardo Da Vinci ad intitolazione della scuola. Il Ministero della Pubblica Istruzione, con nota n. 10861 del 9 ottobre 1970, comunica che con Decreto Presidenziale del 30 agosto 1970 la scuola venga intitolata a Luigi dell’Erba – vedi anche delibera Comunale del 1970).(fig.66-67-68-69).
Ad ogni buon conto egli è, come si dice oggi, un testimonial eccezionale della chimica, pur non essendo un chimico. E tale circostanza è abbastanza inconsueta, visto l’abuso che viene fatto della chimica e l’accezione negativa che sempre più spesso viene attribuita alla parola “chimica” dai non addetti ai lavori.
Nel 1898, Luigi dell’Erba, nella CHIMICA dei VIGILI estratta dall'opera “i moderni mezzi di spegnimento e salvataggio” del Cav. Ing. Achille Mollo dice:
I disastrosi effetti degli incendi si evitano con prevenire il loro scoppio, adottando opportuni provvedimenti; sviluppatosi il fuoco non si avranno che mezzi a menomarne le rovine. A conseguire ciò è indispensabile conoscere due cose: la prima è la piena conoscenza delle diverse sostanze, tanto solide che liquide o gassose, nelle quali il fuoco prende sede facilmente, e di cui si fa alimento; la seconda la cognizione di quelle cause che possono essere provenienti dalla vita dell’uomo o da fatti naturali. In tutto ciò è di aiuto la CHIMICA, la quale c’insegna le cause ed i fenomeni della combustione ed esplosione, la composizione e proprietà dei corpi combustibili ed esplosivi, nonché i prodotti da cui guardarsi dietro la loro accensione, ed i presidi che possano prevenire, menomare o arrestare il processo del fuoco.
Bibliografia
Galluzzi M., Gatti C., Manghisi V., Luigi dell’Erba – Cittadino Benemerito di Castellana Grotte (Bari), 2007.
- Michele Galluzzi
- Nomi illustri