Castellanese trapiantato a Milano, docente e infermiere, Gianluigi Schena è autore de "L'assistenza inferimieristica tra bioetica e spiritualità", edito da Aracne, con la prefazione di Laura Campanello e la postfazione di Claudio Ritossa.
È difficile pensare un tempo storico più adeguato per la lettura di questo libro. Il 2020 ha rappresentato un cambiamento per le nostre vite penali e professionali, ha portato con sé disorientamento e paura, e a più profondità abbiamo sperimentato anche la sofferenza. Tuttavia l’esperienza del soffrire accompagna da sempre l’essere umano a più livelli e in più dimensioni, accomuna tutti noi e nella maggior parte dei casi viene definita ingiusta.
L’autore conduce il lettore a riflessioni in territori silenziosi dell’interiorità della persona sofferente attraverso il gesto di cura posto in essere dall’infermiere, partendo da un’unica domanda: quale significato si può dare alla sofferenza?
È un libro che interroga e che invita a vivere le domande ora, per provare a sentire dove risuonano nella vita di ogni giorno Nel testo alcuni temi critici della bioetica s’intrecciano di necessità con l’assistenza infermieristica e, facendosi carico anche dei bisogni spirituali della persona assistita, l’infermiere diventa portavoce di quella risposta globale radicata nella professionalità prima che nella confessionalità individuale.
Gli argomenti sviluppati trovano grande risonanza nell’ambito delle Cure Palliative ma il contenuto si adatta ampiamente a qualsiasi esperienza di malattia.
L’intento è di fornire degli spunti di riflessione e degli strumenti in aggiunta a quelli già esistenti, così da non isolare la sofferenza dietro una porta chiusa, piuttosto invitarla a uscire, imparando a gestirla con professionalità. Riflessioni che partono teoriche ma che poi si sostanziano nella quotidianità con il racconto “Il bisogno di normalità”, esperienza personale che percorre il tema delicato e insidioso dell’essere persona. La lettura di questo libro può essere l’occasione per chiederci: qual è il senso per me? Tanto più se siamo accanto a persone malate.
L'autore, infermiere classe 1988, castellanese d’origine e milanese d’adozione, si è laureato in Infermieristica nel 2010 al Policlinico di Bari; ha - poi - acquisito diverse competenze nell’assistenza infermieristica con un master in Cure Palliative a Milano e uno in Bioetica a Torino.
Da 4 anni docente presso l’Università degli Studi di Milano. La professione, le specializzazioni, le docenze, la passione per il teatro e l’amore per la vita, gli hanno permesso d’innamorarsi dell’assistenza e di approfondire quei bisogni dei malati legati alla dimensione esistenziale/spirituale, più evidenti nelle Cure Palliative, non dimenticandosi che nel curare si è anzitutto persone, non solo operatori della salute, familiari o amici.