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Le Fanove

Le Fanove

FanoveLa festa popolare delle Fanove, enormi cataste di legna cui si dà fuoco - solitamente nella notte tra l'11 ed il 12 gennaio - in onore della Madonna della Vetrana, protettrice della cittadina di Castellana-Grotte, ha matrice religiosa.

La manifestazione, infatti, vuol ricordare l'evento della miracolosa liberazione dalla peste del 1691 attribuito all'intervento della Vergine Maria.

Centinaia di falò ardono negli angoli più riposti del centro storico, nel centro abitato e nelle campagne di Castellana-Grotte.

L'anno in cui si svolsero i fatti che hanno dato origine alla festa, è documentato da una scheda notarile del 29 aprile 1691 a rogito del notaio Giacobbe Fanelli di Castellana.

Si era nel giorno 11 gennaio 1691 e una terribile pestilenza aveva già provocato le prime vittime nella cittadina.
Ma il popolo castellanese fu miracolosamente esentato dal morbo per intecessione della Madonna venerata in una cappelletta nell'immediata periferia.

Mentre i sacerdoti don Giuseppe Gaetano Lanera e don Giosafat Pinto erano raccolti in preghiera ebbero in visione la Madonna della Vetrana la quale prometteva la guarigione dal morbo con l'applicazione del solo olio che alimentava la lampada votiva.
Già dal mattino dopo, molte persone cui era stato applicato l'olio miracoloso guarirono inspiegabilmente.

Dai falò che sorsero per dar fuoco agli abiti degli appestati, nacque l'uso di allestire i roghi nella notte dell'11 gennaio.
Cittadini, associazioni ed enti erigono le pire e le sottopongono al giudizio di un'apposita commissione che, prima dell'accensione, ne esamina la perfetta esecuzione.

Una volta date alle fiamme, le Fanove attraggono festeggiamenti, cene improvvisate, canti e balli.
Nel corso degli anni, l'evento è divenuto un potente catalizzatore di interesse per turisti e visitatori dai Comuni limitrofi, tanto da far smarrire - in alcuni contesti esageratamente goderecci - la matrice spirituale della manifestazione.

Dal 1691, in segno di riconoscenza per la miracolosa guarigione, arde ai piedi della stuatua di Maria SS. della Vetrana una lampada votiva ad olio. Molto interessante è il rito di approvvigionamento dell'olio sacro, la Diana. Si tratta di una questua notturna che i fedeli operano tra i frantoi oleari. Il nome deriva dal dolcissimo canto intonato dai questuanti per le vie della cittadina.

Naturalmente, i festeggiamenti non si limitano ai fuochi; la sera del 12 gennaio, infatti, la statua della Madonna va in processione per le strade della cittadina. Si parte dal Santuario Maria SS. della Vetrana - edificato nei pressi della chiesetta originaria su una collina lungo la via per Alberobello - per arrivare alla Chiesa Madre. Di qui, il ritorno al Santuario prevede un'altra processione solenne.

A Maria SS. della Vetrana è dedicata, infine, la Festa d'aprile, fissata ogni anno per l'ultima domenica di aprile.

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