Alla vigilia della trecentotrentesima edizione delle Fanove, il Comitato Feste Patronali sta lavorando per organizzare la manifestazione di devozione più sentita dal popolo castellanese.
Pienamente consapevoli dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando ormai da mesi, abbiamo maturato l’unica decisione possibile, ovvero dar seguito ad una festa essenziale che nell’accensione di pochi falò di dimensioni ridotte, ritrova la pura essenza del suo essere. Una scelta doverosa e responsabile. L’edizione che ci apprestiamo a vivere sarà improntata, dunque, al massimo rispetto di tutte le misure di contenimento del rischio epidemiologico disposte dal Governo nazionale.
Non vi sarà somministrazione di alimenti e bevande su suolo pubblico, non avremo la consueta fiaccolata e relativa accensione dei falò dislocati sul territorio, ne accompagnamento musicale. Una festa patronale autentica testimonianza di fede che nel fuoco, simbolo di purezza e salvezza, ritrova il senso della propria identità popolare nel nome di Maria Santissima della Vetrana. Nonostante questa edizione si contraddistingua per sobrietà ed essenzialità, resta un anniversario importante: 330 anni dalla miracolosa liberazione dalla peste e, dunque, 330 notti di luce.
Allora, per lasciare un ricordo di questo anniversario, abbiamo realizzato un piccolo opuscolo, un racconto per immagini delle nostre Fanove. Affidandoci alla potenza evocativa degli scatti fotografici, vogliamo vivere il ricordo della memoria collettiva di questa nostra Festa che scalda la notte più luminosa della città di Castellana. A partire dalla Diana fra i frantoi per la raccolta dell’olio che alimenta la fiammella posta ai piedi della Sacra Effige, passando poi alla costruzione dei falò, arte popolare tramandata di padre in figlio per generazioni, arrivando alla valutazione della giuria di queste cattedrali di legna che si stagliano contro il cielo, come braccia levate in segno di ringraziamento e preghiera.
E poi, splendenti notti di fuoco vestite, di canti popolari, di cibi antichi, di una tradizione che percorre i secoli e che di anno in anno si rinnova. E ancora la venuta della nostra Patrona amabile fra il Suo popolo fedele e, da ultimo, il ritorno al Santuario, quel sacro colle da cui benevola ci protegge. Un viaggio emozionale in cui non mancano piccole curiosità relative alle credenze popolari, tratte dalla penna di Pierino Piepoli, o la ricostruzione storica della miracolosa intercessione della Beata Vergine nel gennaio del 1691, tratta dalla “Novena di Maria SS della Vetrana” per uso della Real Chiesa de PP. Alcantarini del 1872. Un libretto che ci auguriamo possa trovare posto nella libreria delle famiglie castellanesi, per contribuire a rafforzare quel patrimonio identitario che ci fa Comunità.
Per la realizzazione di questo nostro piccolo progetto ringraziamo anzitutto la società Grotte di Castellana, nella persona del presidente Victor Casulli e il Consiglio di Amministrazione, unico sostenitore di questa iniziativa. Per gli scatti generosamente messi a diposizione, Mimmo Guglielmi e Pasquale Ladogana, i cui archivi fotografici sono un patrimonio iconografico di grandissimo valore. E poi, Donatello Colucci, Pierpaolo Lorizio, Michele Miccalongo, Luigi Nitti, Ezia Secondo, Alessandro Tinella. Un ringraziamento anche ad Antonio Lanera, per la sue verve poetica. Il booklet è disponibile presso la sede del Comitato Feste Patronali, in via Marconi 5, aperta dal lunedì al venerdì, dalle 17:30 alle 19:30, per quanti volessero averne una copia e, magari, lasciare una piccola offerta.
A brevissimo, verranno forniti maggiori dettagli circa le modalità di svolgimento de i Fanove dell’undici gennaio prossimo.