Con la messa serotina di domenica 17 gennaio, officiata nella chiesa di San Leone Magno da monsignor Giuseppe Favale, vescovo della Diocesi di Conversano Monopoli, possono dirsi conclusi i festeggiamenti solenni in onore di Maria Santissima della Vetrana.
A trecentotrent'anni dal miracolo del 1691, quando i castellanesi scamparono al terribile morbo che attanagliava il Barese, forte è ancora l'attaccamento riconoscente nei confronti della Patrona.
Infatti, a dispetto delle enormi difficoltà organizzative dovuto al rispetto delle normative tese al contenimento del contagio da CoViD-19, il Comitato Feste Patronali di Castellana-Grotte presieduto da Francesco Rizzi, ente deputato all'organizzazione dei festeggiamenti, ha perseverato nel dar luogo ai principali appuntamenti, nel rispetto dell'originario afflato religioso.
Dall'accensione della Fanova sul sagrato del Santuario Madonna della Vetrana, alla venuta in città, ai concerti in onore della Patrona, alla messa solenne, sino al ritorno di ieri sera, da parte della Sacra Effige nella sua dimora abituale.
Una presenza, quella della Venerata Icona, che ha scaldato il cuore dei fedeli castellanesi. E in questi grigi frangenti, ancora alla Madonna della Vetrana i cittadini di Castellana-Grotte si affidano.
Nelle bellissime immagini della castellanese Ezia Secondo alcuni momenti dell'ultima giornata dei festeggiamenti: la messa, presieduta da monsignor Favale e la riconsegna delle chiavi della città, dalle mani del vicario zonale don Vito Castiglione Minischetti, parroco di San Leone Magno, a quelle del sindaco di Castellana-Grotte Francesco De Ruvo.
Com'è noto, in tarda serata la Sacra Effige ha fatto ritorno al Santuario Madonna della Vetrana in forma privata, grazie ad un idoneo mezzo a protezione del prezioso manufatto, foto Simone Bramante.