Nelle calde sere di luglio, non è Festival della Valle d'Itria senza ''Il canto degli ulivi''.
Il format martinese, che porta la grande musica nelle masserie monumentali del territorio, ha visto proporre questa sera, per la quarantottesima edizione della manifestazione martinese, un recital dei solisti della kermesse.
Una "programmazione d'emergenza", dettata dall'annullamento del concerto di Andrea Mastroni per motivi di indisposizione. A esibirsi la soprano bresciana, classe 1998, Alessia Panza, la mezzo soprano moscovita Ksenia Chubunova, il tenore islandese Dagur Thorgrimsson e il baritono ucraino Alexander Ilvakhin.
Le voci, accompagnate dal pianoforte della lettone quarantenne Liubov Gromoglasova, hanno proposto brani di Mozart, Rossini, Bellini, Verdi, Tchaikovaky, Pucci, Händel, Lehár, Saint-Saëns, Bellini, Donizetti. Scenario maestoso quello di Masseria Belvedere a Mottola, candida perla delle campagne del Tarantino.
In conclusione di serata, come da tradizione, degustazione proposta dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, platinum partner del Festival, che promuove una delle DOP note in Italia e all'estero. Si tratta di un'iniziativa, da anni, a latere della ''macchina da musica'' del Festival, molto riuscita, a dimostrazione che, quando le eccellenze vanno a braccetto, gli esiti non possono tradire.
La serata si è aperta con Ksenia Chubunova ne “Or la tromba” da "Rinaldo" di Georg Friedrich Händel, a seguire da "Die Zauberflote" di Wolfgang Amadeus Mozart,
“Dies Bildnis ist bezaubernd schön” che ha visto l'entrata in scena del tenore Dagur Thorgrimsson. Poi, prima entrata del dotato baritono Alexander Ilvakhin, grande presenza scenica ed esibizione impeccabile con “Hai già vinto la causa!… Vedro mentr’io” da "Le nozze del Figaro" di Mozart.
A seguire, la soprano lombarda Alessia Panza, convincente e avvincente ne “Tu puniscimi, o signore” da "Luisa Miller" di Giuseppe Verdi.
Ancora Ksenia Chubunova con “Mon cœur s’ouvre à ta voix” da "Samson et Dalila" di Camille Saint-Saëns, Thorgrimsson in “Puisqu’on ne peut fléchir ces jalouses gardiennes” da "Le Roi d’Ys" di Édouard Lalo, Ilvakhin in “Kogda bi zhizn domashnim krugom” da "Eugene Onegin" di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
La celebre “Vissi d’arte, vissi d’amore” da "Tosca" di Puccini segna il ritorno della soprano Panza, che pure chiosa con ''Casta Diva'' da ''Norma'' di Bellini.
Ancora Thorgrimsson con “Gern hab’ ich die Frau’n geküsst” da "Paganini" di Franz Lehár, Ilvakhin con “Bella siccome un angelo” da "Don Pasquale" di Donizetti e la Chubunova con “Pensa alla patria, e intrepido” da "L’italiana in Algeri" di Rossini, il tutto per poco più di un'ora di gradevolissimo ascolto nell'afa estiva delle campagne del Tarantino.
Prossimo appuntamento in un cartellone denso di appuntamenti di qualità, quello di domani, a Palazzo Ducale, con la prima di ''Beatrice di Tenda'' di Vincenzo Bellini in forma di concerto, opera poco eseguita che rivivrà, in forma di concerto, grazie al giovane direttore Michele Spotti, anch'egli arrivato ''last minute'' a sostituire il direttore musicale del Festival Fabio Luisi. In scena, l’Orchestra e il Coro del Teatro Petruzzelli, con due fra le voci più apprezzate del belcanto, quelle di Giuliana Gianfaldoni, Beatrice e Celso Albelo, Orombello. Con loro Theresa Kronthaler, Agnese del Maino, Biagio Pizzuti, Filippo Maria Visconti e Joan Falqué, Rizzardo del Maino.