Accanto al recital dei solisti del Festival abbiamo seguito la ''Beatrice di Tenda'' di Vincenzo Bellini, uno dei cinque titoli d'opera, per un percorso storico che va dal Seicento alla contemporaneità, della quarantottesima edizione del Festival della Valle d'Itria.
Com'è noto, infatti, sino al 6 agosto, la città del Tarantino è tornata ad ospitare la prestigiosa manifestazione musicale, perla di riconosciuta qualità internazionale.
A Palazzo Ducale, a dirigere l'opera in forma di concerto, produzione poco eseguita, il giovane direttore Michele Spotti, in sostituzione del direttore musicale del Festival Fabio Luisi. Classe 1993, Spotti è alla sua terza esperienza martinese, dopo la direzione, nel 2019, de Il matrimonio segreto e Le Bourgeois gentilhomme nel 2020.
In scena, l’Orchestra e il Coro del Teatro Petruzzelli diretto da Fabrizio Cassi, con due fra le voci più apprezzate del belcanto, quelle di Giuliana Gianfaldoni, Beatrice e Celso Albelo, Orombello. Con loro, Theresa Kronthaler, Agnese del Maino, Biagio Pizzuti, Filippo Maria Visconti e Joan Falqué, Anichino / Rizzardo del Maino.
La tragedia lirica in due atti, su libretto di Felice Romani, fu rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 16 marzo 1833 ed è è ispirata a una vicenda reale avvenuta nel 1418 nel castello di Binasco, vicino Milano.
Unico dramma storico del repertorio belliniano, vede protagonista Beatrice de' Lascari contessa di Tenda, già vedova di Facino Cane, sposa infelice, consapevole del suo tragico destino, ma pacificata nella sua candida essenza, candore espresso dall'etereo abito di scena. Beatrice è una donna consapevole di aver fatto la fortuna di suo marito, ma altrettanto consapevole delle sofferenze causate al suo popolo dall'indegnità del suo sposo, un'eroina romantica che soggiace, pur dignitosa, al fato avverso. L'influenza di Bellini, difatti, può dirsi determinante nella produzione romantica successiva.
Filippo Maria Visconti, duca di Milano, mal sopporta Beatrice e smania per la sua amante Agnese del Maino, a sua volta innamorata di Orombello, signore di Ventimiglia. Ma Orombello ama Beatrice e, una volta scopertolo, Agnese, folle di gelosia, si vendica della sua rivale rivelando a Filippo del presunto tradimento di Beatrice. A nulla valgono ritrattazioni e giuramenti, la sorte della contessa di Tenda è segnata.
Poco più di un'ora, per il dramma in forma di concerto che, grazie alla bravura e alla credibilità degli interpreti riesce a non far rimpiangere l'assenza di una messa in scena tradizionale.
Al termine, intervento di Franco Punzi, storico presidente della Fondazione Paolo Grassi, per la cerimonia di premiazione di Grace Bumbry in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno.
Alla soprano, infatti, è stato conferito il premio “Rodolfo Celletti” 2022 con la seguente motivazione:
Onorando Grace Bumbry con il Premio “Rodolfo Celletti” 2022, il Festival della Valle d’Itria vuole ricordare il direttore artistico Rodolfo Celletti e il suo lavoro rivoluzionario che ha contribuito alla diffusione del repertorio operistico in generale e del Belcanto in particolare e del ruolo della voce artistica. In occasione del suo 85° compleanno, vogliamo celebrare un artista di livello internazionale che ha indubbiamente contribuito ad una maggiore comprensione della voce femminile, rompendo gli stereotipi riguardanti ciò che un soprano - o un mezzosoprano - possono fare o cantare, andando oltre le categorie accademiche. In questo Grace Bumbry è un vero e proprio esempio: ha dimostrato che ogni voce è unica nella sua individualità e che i ruoli possono essere cantati in base alla voce di ogni cantante invece di appartenere solo ad una precisa categoria. La sua interpretazione di Norma quarantacinque anni fa al Festival della Valle d’Itria nel 1977, su invito proprio di Rodolfo Celletti, segna un evento indimenticabile per tutti coloro che erano presenti. Per tutti gli altri la registrazione dal vivo di questo evento rimarrà per sempre come testimonianza indiscutibile. Grace Bumbry è stata una presenza affascinante in tutti i più importanti teatri d’opera per oltre cinque decenni e continua tutt’ora a condividere la sua enorme esperienza nelle masterclass dedicate ai giovani cantanti.
Dal canto suo, la grande interprete ha ringraziato commossa:
Signore e signori, mi sento onorata di essere qui oggi a Martina Franca dove ho avuto il piacere di cantare la mia prima Norma. È qui a Martina Franca dove ho conosciuto Rodolfo Celletti e più tardi ci siamo incontrati, ancora una volta, a Mosca come giudici del Concorso Tchaikovsky. Abbiamo avuto l’opportunità di discutere del canto e dei problemi vocali e ho potuto vedere che aveva conoscenza sul canto e le voci. Era sempre un gentiluomo ed estremamente chiaro nelle sue opinioni. Mi sento particolarmente onorata di essere qui per ricevere questo prestigioso riconoscimento e poter essere la prima afroamericana a ricevere questo onore, e vi rigranzio.
(A lato, foto di Clarissa Lapolla)