“Era l’11 febbraio del 1981 quando monsignor Antonio D’Erchia, vescovo di Conversano, con una bolla vescovile erigeva canonicamente la parrocchia” – ricorda don Antonio Napoletano, attuale parroco della parrocchia Il Salvatore di Castellana-Grotte – “E dal 29 dicembre 1984 le porte della nostra chiesa parrocchiale si sono aperte, ogni giorno, per la preghiera di tutti: quanta storia, e quanta grazia!”.
Continua così il messaggio che il sacerdote ha voluto rivolgere alla propria comunità parrocchiale attraverso una lettera che egli stesso ha letto e poi consegnato alla vigilia del suo tredicesimo anniversario di sacerdozio, la scorsa domenica, 10 settembre. Ricordando gli anni passati e determinato a confermare ancora il proprio “Sì” alla vita sacerdotale, il parroco inserisce tra ciò per cui rendere grazie al Signore anche il ministero affidatogli da mons. Padovano – che porta avanti da ormai nove anni – e il conseguente dono della vita comunitaria, per la quale e nella cui ottica don Antonio ha sempre agito.
Diventa, allora, la lettera di cui accennato prima, l’occasione più adatta per ricordare ai fedeli che la comunità del Salvatore si accinge a compiere i quarant’anni di cammino ecclesiale e parrocchiale: “Quarant’anni di preghiera, di celebrazioni, di catechesi e di carità... quante persone in questi anni si sono affacciate nella nostra parrocchia! Fino ad oggi sono stati celebrati 1967 battesimi, 2007 cresime, 505 matrimoni e 872 funerali” – egli specifica.
I numeri non servono ad altro se non a ricordare ai suoi parrocchiani quanta strada e quanta bellezza la Grazia di Dio ha dato loro di vivere e quanta altra ancora ne resta scoprire insieme. Su Via della Resistenza quanta vita cristiana, quanta fede, quanta gioventù, quanta voglia di fare, di coinvolgere e di animare, quanta voglia vivere la fede in maniera nuova e fresca si è sviluppata, susseguita e cresciuta negli anni, permettendo a ciò che già c’era di continuare ad essere fertile.
Calorosamente e minuziosamente don Antonio non ha solo rinvigorito quei frutti già presenti, ma ne ha fatti nascere anche dei nuovi, altrettanto buoni, altrettanto pregiati. È di questa vita e di questa fede che continua a rinnovarsi e a germogliare che bisogna rendere grazie e per farlo opportunamente don Antonio ha pensato di dare inizio ad un anno di festa e di lode: un anno che aiuterà la comunità del Salvatore a vivere con pienezza e consapevolezza questo traguardo; un anno che avrà inizio il 26 novembre, in occasione della Solennità di Cristo Re, così come deciso con il vescovo monsignor Giuseppe Favale. “Desidero che questo anniversario diventi per tutta la nostra comunità un’occasione propizia per riscoprirci Chiesa in cammino, Chiesa sinodale, Chiesa amata da Dio che cammina accanto a noi, accanto alla storia personale di ciascuno” – afferma il parroco, suggerendo, quindi, che la Chiesa è sempre in trasformazione perché essa cammina con noi. Perché la Chiesa siamo noi. Ed è questo l’invito alla base dell’anno di festa che egli annuncia: una festa fatta da noi, con noi e per noi: uomini, donne, adulti, giovani e bambini, tutti insieme, uniti dalla fede e dall’Amore per dire a gran voce “Grazie!”.