Tradizione, arte e fede al centro de “I Giorni del fuoco”, organizzati nell’ambito de “La Rete dei Fuochi di Puglia” dal Comitato Feste Patronali, dal Comune di Castellana-Grotte e dalla Grotte di Castellana srl, con il patrocinio della Regione Puglia.
C’è fermento per il ricco programma, civile e religioso, per celebrare la Vergine della Vetrana che, nella notte tra l’11 e il 12 gennaio del 1691, secondo la tradizione popolare, avrebbe salvato la comunità di Castellana dalla violenta epidemia di peste che si era abbattuta in terra di Bari. L’olio della lampada, che ardeva sotto l’odigitria trecentesca custodita nell’attuale convento francescano, fu ritenuto prodigioso per le sue spiccate capacità lenitive e, quindi, eletto dalla comunità segno della benevolenza della Madonna. Dopo la manifestazione “Sulla scia delle Fanòve”, sabato 6 alle 9:30, con partenza e arrivo al Convento, si comincia domenica 7 alle 2:30 del mattino con la “Diana”: muovendo dalla sede del Comitato, guidati dall’arciprete don Giovanni Amodio e con il sottofondo musicale a cura dell’associazione bandistica “Vito Semeraro”, l’olio è raccolto dai frantoi per essere presentato alla Madonna e benedetto solennemente, alle 7, nel Santuario Maria Santissima della Vetrana. Novità di quest’edizione della Festa, la “Diana dei Bambini”, alle 10:30, sempre con partenza dal Comitato, per far vivere anche ai più piccoli le emozioni di un rito così antico e affascinante.
Da lunedì 8 a mercoledì 10 gennaio torna “Ab Origine”, rievocazione storica con installazioni immersive nel centro storico di Castellana. Diretta da Angelo Barone con la partecipazione di alcune associazioni filodrammatiche locali, la pièce itinerante permette al visitatore di rivivere il periodo del 1690-91. Giovedì 11 gennaio, alle 18, la Santa Messa celebrata al Convento precederà l’accensione delle Fanòve, grandi cataste di legno che ardono in tutto il paese.
Una tradizione che eleva il fuoco a simbolo di purificazione dal male fisico come dalle “moderne” epidemie di odio e violenza che sconvolgono il mondo. Utilizzato dagli antichi per bruciare gli abiti indossati dagli appestati, il fuoco è anche un momento prezioso di condivisione in cui raccontarsi storie consumando una pietanza calda e sorseggiando del buon vino, nel solco di quell’identità contadina, oggi perduta, che animava le comunità locali.
Spazio alla fede, venerdì 12 gennaio alle 19, con la solenne processione dell’icona ottocentesca della Madonna della Vetrana, che dal Convento, dopo la Messa alle 18 presieduta dal rettore fra’ Mimmo Lotito e animata dalla Schola Cantorum “don Vincenzo Vitti”, raggiungerà la chiesa di San Leone Magno. Accompagnamento sempre a cura dell’Associazione “Vito Semeraro”. A seguire, in piazza Garibaldi, l’evento enogastronomico Fanòve in festa, a cura di TerreCarsiche, con il concerto dei Terraross. Appuntamenti che, attraverso la tradizione, l’arte e la gioia dello stare insieme, aiutano ad accogliere il messaggio di speranza che, 333 anni fa, ha liberato Castellana dalla peste.