Con le belle immagini di Domenico Ladogana, nell'ambito dei solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Vetrana, la Patrona della Città delle Grotte, la Santa Liberatrice dalla peste del 1691, sabato 26 aprile, la tradizionale Processione di venuta della venerata effige della Vergine.
Si tratta della Festa d'aprile, dopo le Fanove, il secondo momento di giubilo dei fedeli castellanesi che, memori della grazia ricevuta, danno luogo a eventi civili e religiosi di grande rilevanza. Migliaia di visitatori raggiungono la cittadina per prendere parte alla festa, ammirare i fuochi pirotecnici, ascoltare alcune tra le formazioni bandistiche più note del Meridione, estasiarsi sotto i ricami luminosi frutto della maestrìa dei paratori.
Dopo il meteo avverso e i cambi di programma dovuti alle disposizioni governative seguite al decesso di papa Francesco, lo svolgimento degli eventi previsti, organizzati dal Comitato Feste Patronali di Castellana-Grotte presieduto da Franco Di Masi, procede senza ulteriori cambiamenti.
Al Santuario Madonna della Vetrana, la solenne celebrazione eucaristica presieduta da padre Alessandro Mastromatteo, ministro provinciale dei Frati Minori di Puglia e Molise, alla presenza del clero locale, poi, la Processione della Venerata Immagine di Maria Santissima della Vetrana dal Santuario alla città, verso la chiesa di San Leone magno, l'accensione dell’artistica illuminazione della ditta Faniuolo di Putignano e la consegna delle chiavi della città alla patrona in corrispondenza della Villa Comunale ''Tacconi''. Due le formazioni musicali al seguito: la Banda di Manduria, la Banda di Castellana-Grotte.
La Processione di venuta ha seguito il consueto percorso: Santuario Madonna della Vetrana, via Convento, via Serritella, Villa comunale ''Tacconi'', viale Aldo Moro, corso Italia, piazza Nicola e Costa, via Nicola De Bellis, via Bovio, piazza Garibaldi, via Trento, chiesa di San Leone Magno.
Al termine, concerto in orchestra in piazza Nicola e Costa della Banda di Manduria diretta dal maestro Errico Agnello e il suggestivo "Bolero" di Ravel con la partecipazione delle danzatrici di Artinscena di Annalisa Bellini con la coreografia di Rita Giannuzzi.