Martina era una giovane donna, felice ed entusiasta della vita. Un precoce tumore al seno, forse sottovalutato per la sua giovane età, ha interrotto prematuramente la sua vita.
Martina ha lasciato un testamento in cui ha chiesto espressamente “che i giovani siano accuratamente informati ed educati ad avere maggiore cura della propria salute e maggiore attenzione al proprio corpo. Certe malattie sono rare nei giovani ma purtroppo proprio nei giovani hanno conseguenze molto pesanti. Così la locale rappresentanza dei Lions Club International ha presentato l'evento tenutosi oggi nell'aula magna "Rocco Dicillo" dell'I.T.T. "Luigi dell'Erba".
Proprio in memoria della giovane donna scomparsa per un cancro, è nato il “Progetto Martina – Parliamo con i giovani dei tumori” del sodalizio benefico internazionale.
Proficuo l'incontro con gli studenti dell'istituto castellanese guidato dalla dirigente scolastica Teresa Turi, grazie alle relazioni di medici esperti nelle patologie di maggiore incidenza tra i giovani.
In particolare, il dottor Massimo Guzzoni ha evidenziato i benefici della diagnosi precoce e l’importanza dello screening di massa nell’adolescenza. Ha illustrato, pure, dinanzi ad una platea quantomai attenta, i tumori più frequenti tra le giovani donne.
Il dottor Michele Cofano, invece, si è soffermato su una tipologia di neoplasia sottovalutata, ma molto frequente: il tumore ai testicoli. A causa della titubanza degli uomini nel sottoporsi ad una visita andrologica, spesso tali patologie vengono riscontrate con irrimediabile ritardo.
Sino a qualche decennio fa, la visita di leva permetteva ai giovani italiani uno screening gratuito e puntuale del distretto uro-genitale. Con il venir meno di questo tradizionale "debutto nell'età adulta", si calcola che i casi di tumori ai testicoli abbiano subito un'impennata del 45%.
La dottoressa Elisabetta Tricase, dermatologa castellanese, ha disquisito dei tumori della pelle, in particolare, del melanoma.
I melanomi della pelle insorgono più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini e, rispetto alle altre nazioni europee, l'Italia rappresenta il fanalino di coda quanto a sopravvivenza, probabilmente a causa di un mancato screening precose.
Si è sottolineato, infine, come l’esposizione al sole,principale fattore di rischio, debba avvenire in condizioni di protezione, evitando le ore più calde e “pericolose” della giornata.
A coordinare l'evento la docente Annalisa Gentile.