Dalle alunne della Scuola secondaria di I grado 'Silvia Viterbo'' Angelica Filomeno e Antonella Rizzi, impegnate nelle attività di potenziamento della lingua italiana del PON ''Italianonline'', che vede le docenti Mariagrazia Mazzarisi e Rosanna Lovecchio quali tutor e la giornalista Daniela Lovece quale esperta esterna, il racconto dell'interessante visita alla sede RAI di Bari.
Si tratta di una delle due esperienze “fuori porta” previste dal Progetto “Nuove strade per pensare e comunicare” promosso dall’Istituto comprensivo “Tauro - Viterbo” diretto da Ermelinda Rita Fasano, nell’ambito del FSE PON 10.2.2A/FSE PON -PU-2017-433 “Miglioramento delle competenze chiave degli allievi, anche mediante il supporto dello sviluppo delle capacità di docenti, formatori e staff” Asse I Istruzione - Fondo Sociale Europeo (FSE).
Lo scorso 19 giugno, accompagnate dalle docenti Rosanna Lovecchio, Giusy Genco, dall'esperta Daniela Lovece e dall'instancabile Vito Ippolito, abbiamo preso parte ad un'inedita visita guidata alla sede barese di via Dalmazia della RAI.
Siamo arrivate ai piedi dell'imponente palazzo costeggiando il lungomare, passeggiando di prima mattina in una splendida giornata soleggiata.
Giunti a destinazione, dopo aver superato i controlli di sicurezza, ci ha accolti la responsabile delle visite signora Rosa Polieri e ci ha condotti in una stanza nella quale ci è stato mostrato un video di presentazione dell'edificio e delle attività che vi si svolgono.
In seguito, ci hanno spiegato la storia della nascita della sede barese della Rai. Ci hanno parlato di una donna in anticipo sui suoi tempi, Elena Guaccero, l’architetta che ha ideato il palazzo della Rai e, in tarda età, è divenuta originale artista.
Durante la mattinata, è venuta a trovarci Rossella Matarrese, nota giornalista professionista del TGR Puglia, ci ha parlato del lavoro del giornalista della tv pubblica e dell'associazione Giulia giornaliste che si batte per l'abbattimento delle disparità di trattamento tra i sessi nel mondo del giornalismo; ci è stata d’aiuto dandoci dei consigli su come migliorare il nostro giornalino online. Dopo la foto scattata assieme alla giornalista Matarrese, ci hanno assegnato dei porta badge e una sacca per il prosieguo della visita degli studi televisivi della Rai.
La prima stanza visitata è stata quella della regia, dove un ragazzo ci ha spiegato la funzione delle varie macchine presenti nella camera. Accanto, vi era uno studio nel quale, in diverse fasce orarie, i giornalisti registrano i servizi giornalistici radiofonici. Successivamente, alcuni di noi hanno avuto l’opportunità di provare sulla propria pelle come ci si sente ad essere un giornalista radiofonico: infatti, due fra noi hanno letto delle notizie relative all'edizione precedente del tgr. Il file audio oggetto della registrazione è stato, poi, tagliato e sistemato tramite apparecchiature sofisticate, sino al confezionamento del servizio definitivo. In seguito, ci siamo recati nella stanza dell’Ingest dove abbiamo assistito al montaggio video e audio; anche qui abbiamo avuto la possibilità di provare la registrazione di un servizio. Nella penultima stanza, il responsabile ci ha spiegato come avviene la trasmissione dei programmi televisivi che giungono sul nostro apparecchio televisivo. In ultimo, abbiamo fatto visita allo studio televisivo dal quale viene trasmesso il TGR; abbiamo posato per delle foto ricordo dietro il tipico tavolo arrotondato che cambia colore a seconda dell'edizione; sorprendente è stato l'esperimento del cromakey, il telo verde grazie al quale si diventa ''trasparenti'' e si ottengono effetti speciali.
È stata un’esperienza indimenticabile, perché non capita tutti i giorni di visitare lo studio della Rai, assistere alla registrazione e al montaggio dei servizi giornalistici, capire quel che accade dietro le quinte. L'impressione più forte è stata quella di percepire l'enorme mole di lavoro e il gran numero di persone coinvolte per la produzione di una trasmissione televisiva.