La Madonna con il Bambino di Aurelio Persio (Montescaglioso, 1518 - Castellana, 1593), nota come Consolatrice, che campeggiava sull'altare della chiesa di San Leone Magno da settimane non è più al suo posto.
Sostituita da un bel Crocifisso ligneo, l'icona lapidea è in restauro. Ecco le prime immagini della Vergine liberata dal trascorrere del tempo, sorprendente rivelazione di un viso semplice e bello di donna lucana.
Non più bruna, ma delicatamente policromata e finemente decorata, non più severa ed enigmatica, ma dolcissima. Questo il volto che si inizia a intravvedere dalle prime fasi del restauro della Consolatrice. A commissionare i lavori, la parrocchia di San Leone Magno di Castellana-Grotte guidata dal vicario zonale don Vito Castiglione Minischetti, parroco che, della tutela dei beni artistici, ha fatto la sua cifra distintiva.
Grazie al contributo stanziato dal Comune di Castellana-Grotte per € 2.500,00, dalla Cassa Rurale e Artigiana di Castellana-Grotte per € 5.000,00, dal Comitato Feste Patronali di Castellana-Grotte e dai tanti che hanno a cuore le bellezze storico-artistiche della nostra città, si mira al restauro dell'intero polittico del quale la Consolatrice era parte.
"Tutto è partito dalla ricorrenza del quinto anniversario della nascita di Aurelio Persio, scultore rinascimentale fratello del più noto Altobello" racconta don Vito. "Di concerto con le autorità locali e la comunità parrocchiale si è pensato di valorizzare la figura e le opere dello scultore lucano; nella nostra chiesa, infatti, abbiamo la fortuna di avere gli esiti apicali della produzione persiana. Il sogno è quello di ricomporre il polittico; approvati i progetti di restauro di tutte le statue in nostro possesso da parte della competente Soprintendenza, si tratta di un sogno davvero a portata di mano. Una volta restaurato e ricomposto, il polittico diverrà motivo d'attrazione per amanti dell'arte e visitatori; difatti, si riproporrà il programma iconografico originale pensato per questa chiesa dai committenti, il Capitolo e la Badessa di Conversano".
Nota, infatti, è l'originaria posizione della statua della Madonna con il Bambino nell'ancona aureliana collocata al fondo dell'altare maggiore e smembrata a fine Settecento. Si tratta delle statue oggi collocate ai lati delle navate, all’interno della quarta arcata destra: su tutte, emerge per la sua straordinaria bellezza il Cristo passo del 1551. Come documentato dallo studioso castellanese Giacomo Lanzilotta nel maestoso studio monografico "Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia" edito da Adda nel 2010, il polittico era composto da tre registri sovrapposti; tra gli angeli ceroferarii, le statue di San Pietro e San Paolo, il Cristo passo e, sulla sommità, l’Eterno, si pensa fosse collocata anche la splendida statua della Madonna Consolatrice, monumentale nell'impostazione classica.
Ma vi sono anche motivazioni spirituali, spiega don Vito: "Avremo l'espressione più alta della teologia per immagini che si intendeva trasmettere. Le statue, la loro disposizione, la loro scelta dovevano supportare la crescita nella fede. La Consolatrice e il Cristo passo, espressione dell'Eucaristia e della Resurrezione, San Pietro (sino a settembre in prestito per la mostra materana) e Paolo, San Giovanni Battista che indicava la via, l'Agnus Dei, il Cristo, poi, San Leone Magno, il patrono di Castellana". A proposito della scomposizione del polittico chiarisce "Bisogna pensare alle motivazioni che hanno condotto allo smontaggio della cona lapidea di Persio, certamente determinato da cambiamenti nella disposizione degli ambienti". "Avevamo i pezzi sparsi tra interno ed esterno dell'edificio, finalmente è giunto il momento di ricomporre l'idea originaria. Ma c'è bisogno dell'aiuto di tutti per portare a compimento il progetto. Credo che, se ci sia sensibilità per i beni culturali, non c'è appartenenza che conti, il patrimonio culturale è di tutti" conclude.
Il progetto è quantomai ambizioso, per un totale di spesa che si aggirerebbe attorno ai cinquantamila euro. Si comprende, dunque, come sia fondamentale che l'intera comunità castellanese prenda a cuore l'impresa.
Intanto, i lavori sono stati affidati a Giuseppe Vittore, restauratore, amministratore della Iconos srl di Sammichele di Bari. L'alta sorveglianza sulla loro conduzione è affidata all'ispettrice di zona, la funzionaria responsabile dei Beni Artistici e Storici territoriali della S.A.B.A.P-BA Daniela De Bellis. Nel corso delle visite periodiche al cantiere, infatti, vengono affrontate le problematiche emerse durante l'iter dei restauri.
Abbiamo intervistato Vittore, alle prese con le lunghissime operazioni di pulizia, la paziente rimozione della polvere compattatasi per il trascorrere del tempo. Si tratta di una fase delicatissima, a causa delle numerose patine, ma che sta consentendo la riemersione della cromatura originale, di dorature e velature.
"Si tratta di un'opera di uno degli autori più noti del Rinascimento pugliese e lucano, purtroppo nel diciannovesimo secolo traslata dalla posizione originale" racconta Vittore "assieme ad altre statue oggi disseminate per il territorio".
"La cromatura era una caratteristica dell'epoca, si pensi alle statue di Stefano da Putignano, Barba, Paolo da Cassano. Ma dopo lo smembramento il gruppo scultoreo fu ricoperto da una vernice scura e da cere per dare l'idea del bronzo; inoltre, per conferire stabilità, la statua della Consolatrice fu affogata nella muratura per oltre trenta centimetri".
Quanto al prosieguo dei lavori, al momento non si è in grado di dare dei tempi precisi. "Dopo la pulitura, un'operazione lunga a causa dello stato conservativo dell'opera, ci sarà bisogno di effettuare dei consolidamenti localizzati in base alla situazione della cromìa originale; ci sarà bisogno di far riaderire la pellicola pittorica al supporto litico. A seguire, si passerà alla fase dell'integrazione cromatica. Ovviamente, le decisioni vengono prese, di volta in volta, in accordo con l'ispettrice di zona della Sovrintenza. La costante è il mantenimento della cromia originale, senza invadenze da parte del restauratore. I tempi saranno lunghi, questo è certo. Tanti gli strati sovrapposti di cera che, in alcuni punti, raggiungono uno spessore notevole".
Ecco le prime immagini della Consolatrice in corso di restauro.