La castellanese Rosa Ivone sulla Giornata diocesana degli educatori "Educare a custodirsi come missione" tenutasi lo scorso sabato a Il Salvatore, un'esperienza significativa arricchita dalla presenza di testimonianze vive di chi, chiamato, è accorso.
Alla richiesta di papa Francesco per vivere nel mese di ottobre un tempo forte di riflessione ed azione sulla Chiesa missionaria, la Chiesa in uscita, la Chiesa come corpo unico di donne e uomini credenti che vivono la propria fede come “una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare”, la nostra Diocesi ha risposto lo scorso 19 ottobre, presso la Parrocchia Il Salvatore di Castellana-Grotte, con la Giornata diocesana degli educatori avente come tema “Educare a custodirsi come missione”.
La prima parte della Giornata organizzata dagli uffici diocesani di pastorale giovanile e pastorale vocazionale, ha visto la presenza del vescovo della Diocesi di Conversano - Monopoli monsignor Giuseppe Favale per l’accoglienza ed il saluto agli educatori e a coloro che si avviano ad esserlo.
L’avvio della giornata è stato affidato a Ibrahim Elsheikh Elrashid, italiano da quasi trent'anni, collaboratore della Caritas Diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie e co-fondatore dell’Associazione Etnie onlus il quale ha affidato ai partecipanti la sua straordinaria testimonianza di migrante stretto fra due guerre, quella del Sudan, suo Paese d’origine, e quella della ex Jugoslavia, Paese nel quale da “figlio di papà” si era recato a studiare.
La prima parte della giornata poi ha visto i circa centocinquanta partecipanti dividersi in gruppi di lavoro per lo svolgimento dei laboratori di riflessione e di condivisione.
I laboratori sono stati gestiti dall’associazione “Cercasi un fine” sui temi della legalità, della politica, dell'immigrazione, del territorio e della cittadinanza, dall’associazione “ComuniTazione” sui temi delle relazioni e dei legami, dall'associazione castellanese Fiorire Comunque onlus sul tema della cura e dai referenti del “Progetto Policoro” sul tema del lavoro.
La seconda parte della giornata con la Veglia missionaria alla presenza del Vescovo, è stata curata dall’Ufficio missionario diocesano insieme al Centro missionario francescano di Puglia e Molise.
Nell’aula liturgica curata con l'estro e l'allegria tipici dei frati minori, è stata benedetta la croce missionaria la quale, di anno in anno, sosterà nelle varie parrocchie, è stata ascoltata la commossa testimonianza di due giovani infermiere che, la scorsa estate, hanno partecipato all'esperienza dell'ambulatorio medico itinerante in Congo-Brazzaville; infine, è stata composta una cartina geografica del Mondo con pezzi di puzzle sparsi a caso fra i fedeli raccolti in preghiera.
Il Vescovo, commentando il Vangelo, ha invitato i cristiani, in particolar modo gli educatori, a riscoprirsi “battezzati e inviati”, a ricordare la necessità di essere missionari, uomini e donne in movimento, mai statici, mai disattenti ai bisogni ed alle necessità dei fratelli.