Castellana-Grotte un luogo sicuro? Un luogo tranquillo? La percezione della realtà, a volte, risulta falsata dal micro-ambiente frequentato.
Tanti i castellanesi che non esiterebbero a definire un luogo sonnolento la loro cittadina, limitando il loro sguardo alle frequentazioni abituali, alla loro famiglia, al loro ambiente professionale, alla loro Parrocchia o alla loro associazione. A volte, una Castellana-Grotte diversa irrompe a disturbare l'ovattato, famigliare simulacro.
Castellana-Grotte, nell'ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia ''Criminalità organizzata pugliese e lucana", c'è. Il report, relativo al primo semestre del 2019 e fonte della relazione al Parlamento del Ministro dell'Interno sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla DIA da gennaio a giugno 2019, cita la Città delle Grotte più volte.
Innanzitutto, dagli esiti dell'indagine denominata ''Pandora'' del 2018, quando era stata fotografato il panorama delinquenziale della Provincia di Bari nei suoi collegamenti con alcuni esponenti della Società foggiana e della Sacra Corona Unita.
Una presenza, quella del clan Mercante-Diomede e Capriati, definita “a macchia di leopardo” per la presenza di realtà mafiose provinciali satelliti le quali, pur dotate di una certa autonomia operativa, orbitano attorno ai pianeti criminali cittadini. In questo contesto, attestata l'influenza del clan Capriati anche nella nostra città.
E, ancora, Castellana-Grotte, a proposito dei rapporti nella BAT tra clan locali e mafia foggiana, garganica e cerignolese. Nell'ambito dell'operazione "Educazione Criminale", infatti, è stata ricostruita una "rete di soggetti dediti al rifornimento ed allo spaccio degli stupefacenti, gestita attraverso l’efficace connubio tra figure criminali storiche e nuove leve arruolate con funzioni di pusher. Il sodalizio si approvvigionava anche fuori del territorio di competenza, presso i gruppi di Andria e Castellana-Grotte".
Per non parlare, infine, dell'arcinota operazione ''Pura defluit'' che il 12 luglio 2017, a Gioia del Colle, Altamura e Castellana-Grotte, portò le Fiamme Gialle ad eseguire due distinti provvedimenti restrittivi nei confronti di undici persone ritenute responsabili, in concorso e a vario titolo, di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti.
Del resto, lo scriveva il neuroscienziato statunitense Joe Dispensa che "Ciò su cui poniamo la nostra consapevolezza diventa la nostra realtà''.