La serrata preoccupa gli operatori. Il commercio, sia di grande che di piccola dimensione segnala una caduta significativa, di circa 10 punti. Una situazione destinata, purtroppo, solo a peggiorare per il resto del mese. Per Raffaella Atamura, presidente di Confesercenti Bari, "Le settimane appena trascorse ritraggono la prima drammatica fotografia della statistica ufficiale dell’economia italiana travolta dalla pandemia. Il dato odierno sul clima di fiducia di consumatori e imprese non lascia dubbi: nonostante le informazioni si riferiscano, sostanzialmente, ai primi quindici giorni di esplosione del contagio e dei provvedimenti restrittivi messi in campo, il quadro che abbiamo davanti è allarmante: una forte caduta (10 punti) dell’indice relativo ai consumatori ed un vero e proprio crollo (16 punti) di quello delle imprese. Il calo è in picchiata per i servizi turistici, si arriva a – 40 punti".
Il decreto ''Cura Italia'' è un passo avanti, ma non basta. "Nonostante i provvedimenti messi in campo dal governo bisogna andare oltre, si deve agire agire ora. Auspichiamo che i leader UE arrivino quanto prima ad un’azione comune per far fronte all’emergenza coronavirus. il tessuto produttivo del Paese è sfiancato, in asfissia, quasi un’impresa su due teme di non riaprire più. L’ossigeno delle imprese è la liquidità, serve subito, evitando ritardi burocratici che sarebbero esiziali", chiosa l'Altamura.
Intanto, il sodalizio di commecianti sta rafforzando l'azione informativa tesa alla richiesta e all'ottenimento del bonus previsto nel D.L. del 17 marzo 2020, n. 18, il cosiddetto decreto Cura Italia. Ecco uno schema riassuntivo.
Il decreto ''Cura Italia'' è un passo avanti, ma non basta. "Nonostante i provvedimenti messi in campo dal governo bisogna andare oltre, si deve agire agire ora. Auspichiamo che i leader UE arrivino quanto prima ad un’azione comune per far fronte all’emergenza coronavirus. il tessuto produttivo del Paese è sfiancato, in asfissia, quasi un’impresa su due teme di non riaprire più. L’ossigeno delle imprese è la liquidità, serve subito, evitando ritardi burocratici che sarebbero esiziali", chiosa l'Altamura.
Intanto, il sodalizio di commecianti sta rafforzando l'azione informativa tesa alla richiesta e all'ottenimento del bonus previsto nel D.L. del 17 marzo 2020, n. 18, il cosiddetto decreto Cura Italia. Ecco uno schema riassuntivo.
Di interesse, pure, alcuni punti focali per i quali Confesercenti ha messo a disposizione la necessaria modulistica:
1) la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e non revocabilità delle linee a breve termine di cui all'art. 56;
2) la rinegoziazione del debito. rinegoziazione dei finanziamenti - e/o consolidamento delle passività a breve termine - già erogati da stessa banca e/o gruppo bancario non già garantiti dal Fondo, valutazione solo del modulo economico-finanziario per l’accesso alla garanzia pubblica, cumulabilità con altre forme di garanzia della garanzia pubblica per investimenti immobiliari nei settori turistico alberghiero, di cui all'art. 49;
2) la rinegoziazione del debito. rinegoziazione dei finanziamenti - e/o consolidamento delle passività a breve termine - già erogati da stessa banca e/o gruppo bancario non già garantiti dal Fondo, valutazione solo del modulo economico-finanziario per l’accesso alla garanzia pubblica, cumulabilità con altre forme di garanzia della garanzia pubblica per investimenti immobiliari nei settori turistico alberghiero, di cui all'art. 49;
3) la sospensione dei termini per il rimborso dei finanziamenti agevolati erogati da SIMEST relativi a progetti di internazionalizzazione di cui all'art. 58.
Per ogni ulteriore informazione, curaitalia.confesercenti.it/ - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.