Dall'Oasi RSSA, Marilisa Ventrella, educatrice e Yvonne Monaco, musicoterapista, sull'emergenza Coronavirus e sulle conseguenze di questo periodo di tensioni sui soggetti più fragili, gli anziani affetti da demenza: utili consigli per vivere serenamente queste settimane così difficili.
L’attuale emergenza sanitaria rappresentata dal Codiv-19 ha drasticamente cambiato le vite di ognuno di noi, modificando la nostra quotidianità, portandoci all’allontanamento fisico dagli altri, ed in alcuni casi all’isolamento. Occupandoci quotidianamente di persone fragili, all’interno della nostra RSA “Oasi” comprendiamo quanto sia fondamentale non dimenticare coloro che ogni giorno sono responsabili dell’assistenza rivolta a persone con demenza, all’interno della propria abitazione, i cosiddetti caregivers (dal verbo inglese to care, prendersi cura, ovvero “colui che si prende cura”).
Pertanto, il nostro intento è quello di fornire spunti riflessivi e pratici riguardo al proprio ruolo e ad alcune semplici attività che possono essere messe in atto, apportando così benefici nella propria casa per creare con il paziente momenti piacevoli, stimolanti e contenitivi. L’unico bisogno, infatti, non deve solo essere quello assistenziale, ma è fondamentale dedicare agli anziani più tempo e mettersi in gioco per trovare nuovi modi di relazionarsi a loro. Grazie alle doti creative ed alla fantasia è possibile ricostruire una storia di identità anche nella persona colpita da demenza. Gli effetti di questi interventi si riflettono sulla gestione familiare, contrastando l’apatia, la depressione e riducendo i disturbi comportamentali. In questo modo aumenteranno le espressioni di divertimento e migliorerà la comunicazione all’interno del nucleo familiare, permettendovi così di non sentirvi soli ed annoiati.
È importante che il nucleo familiare della persona con demenza sia accogliente, nel quale ci sia un clima disteso e sereno, che si utilizzi con il malato un tono rassicurante e che si eviti confusione attraverso stimoli troppo complessi (ad esempio, è sconsigliato lasciare a lungo il proprio caro seduto in poltrona a guardare televisione; oppure evitare il più possibile rumori; può essere utile occultare oggetti pericolosi o oggetti illusori: specchi, superfici riflettenti, ecc.). Inoltre, è fondamentale mantenere attivi, il più possibile, il linguaggio, la memoria, l’attenzione, la concentrazione, e stimolare la persona con demenza in attività fisiche moderate (ad es. passeggiate all’aria aperta, per chi ne avesse la possibilità).
Anche il modo di parlare con la persona affetta da demenza dovrebbe essere più controllato, ad esempio non porgli troppe domande, rassicurarlo alle sue ripetitive ed incessanti domande come se fosse sempre la prima volta, evitare di correggere o completare frasi, poiché produrrebbe nel proprio caro effetti negativi e frustranti; al contrario bisognerebbe incoraggiarlo e concentrarsi sulle capacità preservate. Restando a casa tutto il giorno ed avendo interrotto qualsiasi tipo di attività, il tempo sembrerà trascorrere inevitabilmente tutto uguale soprattutto per coloro che presentano malorientamento.
Dunque, diventa indispensabile orientare le persone anziane attraverso l’utilizzo di alcuni semplici ausili: calendari, orologio e agende, appesi in punti ben visibili e di facile accesso. È opportuno che ogni mattina al risveglio e durante la giornata venga ricordata l’attuale data e l’orario, assicurandosi che ogni sera venga posto un segno accanto alla data del giorno appena trascorso, in modo che l’anziano possa riconoscere con facilità la data corretta. Per le persone con demenza spesso diventano sempre più limitate le capacità di linguaggio verbale, dunque risulta molto complicato potersi esprimere o riuscire ad attivare con loro, una conversazione efficace. La musica aiuta il processo di relazione anche senza il linguaggio verbale, favorendo l’interazione, richiamando i ricordi, permettendo di sperimentare sentimenti ed emozioni, reputandosi come intervento privilegiato nel trattamento delle demenze.
Gli anziani, infatti, hanno vissuto la musica in molte delle sue forme, in diverse occasioni e fasi della vita: hanno ballato a ritmo delle musiche popolari, sono stati accompagnati dalla radio nei lavori casalinghi, hanno cantato durante il lavoro nei campi, intonato canti liturgici. Ogni musica, quindi, evocherà in loro numerose emozioni e ricordi dandovi la possibilità di creare complicità tra di voi e momenti di benessere nell’anziano.
Il nostro consiglio è quello di ascoltare brani musicali graditi dalla persona anziana, accompagnandoli con il canto o con il battito delle mani affinché si sperimenti un profondo senso di benessere ed emozione positiva nel sentire ancora la propria voce attraverso il canto. Inoltre, al termine dell’ascolto musicale si potrà conversare sul periodo storico, con l’anziano, chiedergli il nome del cantante, il titolo della canzone, o ricordi personali evocati. Sperando di esservi stati d’aiuto con questi semplici consigli, l’Oasi vi saluta dandovi appuntamento al prossimo numero.