Cani e gatti sono suscettibili a SARS-CoV-2. La recente affermazione della nota virologa Ilaria Capua ha scatenato il panico. I nostri cani e gatti, spesso tenuti in casa, sono un pericolo?
Nonostante la stessa Capua sia intervenuta per spiegare che, nel caso, sono gli animali domestici che possono essere contagiati dai loro padroni infetti e non viceversa, si fa concreto il timore che, il travisamento delle parole della scienziata, possa portare ad una recrudescenza dell'odioso fenomeno dell'abbandono di animali. Abbiamo chiesto a Francesco Valente, veterinario castellanese, si aiutarci a capire meglio.
Come già specificato dall'ISS (Istituto Superiore di Sanità) non esistono, ad oggi, evidenze scientifiche convincenti su un significativo ruolo attivo degli animali domestici nella diffusione del SARS-CoV2.
Alla luce dei dati attualmente disponibili, gli animali da compagnia possono avere un ruolo di trasporto “passivo” delle particelle virali, come di moltissimi altri patogeni, come se fossero oggetti inanimati in grado di traportare “meccanicamente” qualcosa. Le ultime news in materia di animali e Coronavirus danno i primi come potenziali vettori epidemiologici, alla luce delle recenti evidenze scientifiche su due cani e un gatto, ad Hong Kong e un altro gatto in Belgio.
Tutti, ripeto tutti, conviventi con pazienti umani affetti da Coronavirus Covid 19. Dai quattro pazienti, tutti asintomatici tranne il gatto belga, che ha poi risolto i suoi problemi, si è scientificamente tratto un preciso insegnamento: il virus viene dagli animali (non è stato creato in laboratorio) e ci può tornare, facendo un passaggio su “ospiti” diversi.
A tal proposito sembra che gatti, cani, furetti e animali da laboratorio possano essere “ospiti” del medesimo, come d'altronde numerose specie animali sono ospiti del virus influenzale, donando la capacità a questo di poter variare antigenicamente praticamente ogni anno.
Detto questo, passiamo però a tranquillizzare un po' tutti. Il fatto che un patogeno possa entrare e “abitare” in un essere vivente di una specie differente non deve farci cadere nel panico: sono meccanismi naturali ben conosciuti per moltissimi virus, batteri, protozoi, parassiti, prioni,ecc... come “naturali” sono, ahinoi, le pandemie (già due in questo secolo!)
E proprio a questo si riferiva la nota virologa, Ilaria Capua, medico veterinario e ricercatrice universitaria, quando ha portato giustamente, nelle ultime ore, l'attenzione della scienza e degli studiosi a non trascurare quest'importante aspetto. Nulla più. A confermare le ottime intuizioni della virologa che non miravano assolutamente a minare la serenità della convivenza tra uomo e animali domestici, alcuni recentissimi studi che hanno attestato una scarsa suscettibilità al contagio sia dei cani, soprattutto, che dei gatti, ad alte cariche virali indotte sperimentalmente a fini di studio. Il che significa che le specie suddette non sono particolarmente adatte alla sopravvivenza del Coronavirus e di conseguenza non risultano essere un pericolo per la salute dei loro proprietari. Pertanto, con grande serenità, anche la Fnovi (Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiana) ha gettato acqua sul fuoco della cattiva informazione, invitando i proprietari di cani, gatti e animali domestici in genere a osservare le regole già divulgate dall'ISS ovvero a curare l'aspetto igienico dei propri amici a quattro zampe, soprattutto dopo le passeggiate all'esterno, raccomandando l'utilizzo di presidi sanitari veterinari per la detersione delle zampe. Altresì, alla luce delle recenti scoperte in materia di ricettività virale di altre specie animali, la cautela, per coloro che dovessero essere risultati positivi al virus SARS-Cov2, a evitare stretti contatti con i propri animali domestici, come in un normale comportamento profilattico in presenza di familiari e conviventi, per il loro bene e non perché questi possano risultare successivamente nocivi per la specie umana con cui dovessero entrare in contatto.
Quindi massima serenità. Ascoltiamo la scienza, con fiducia e soprattutto evitiamo di abbandonare cani, gatti e qualsivoglia animale di proprietà, perché non rappresentano assolutamente fonte di pericolo per l'uomo.