Infaticabili e tenaci sono le donne in agricoltura che, in Puglia, stanno affrontando con energia e caparbietà la ripresa, un esercito di quasi 24.000 aziende impegnate nella risalita, a dispetto di questi ''tempi oscuri''.
Ad affermarlo la Coldiretti Puglia in occasione della Giornata internazionale delle donne rurali dello scorso 15 ottobre, appuntamento istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 62/136 del 18 dicembre 2007, allo scopo di riconoscere “il ruolo chiave delle donne rurali nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale”.
In Puglia quasi un'azienda agricola su tre è guidata da donne e cresce, parimenti, anche il numero di agriturismi gestiti da donne (+ 3,7%).
“Sono le donne a dare una spallata alla crisi, con le loro attività multifunzionali e la capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, ai mercati di Campagna Amica e all’agriturismo”, ha dichiarato la pugliese Floriana Fanizza, leader regionale e nazionale di Coldiretti Donne Impresa.
“Abbiamo bisogno di sburocratizzazione" – ha aggiunto la responsabile Fanizza - "di fare impresa con i tempi delle imprese e non della politica, perché per le donne lavorare in campagna è una scelta professionale portata avanti per reale passione e per spirito imprenditoriale, come testimoniato sovente da strutturazioni aziendali complesse e fatturati importanti che va incentivata e sostenuta per non svilire e disperdere questo enorme patrimonio di menti e passioni femminili”.
La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso delle donne nell’attività di impresa in Puglia. “Per questo va avviato immediatamente un programma di semplificazione in agricoltura e vanno attuati strumenti incentivanti, liberando a beneficio delle imprese le risorse non ancora spese del PSR e dando corso senza ulteriore indugio ai pagamenti delle domande che già risultano in graduatoria, con le istruttorie già completate. Alle imprese agricole serve oggi liquidità immediata”.
Coldiretti chiede una stretta sulle politiche regionali che facciano proprie e declinino sul territorio “le direzioni di intervento definite dal Dipartimento per le pari opportunità, quali l’accesso al credito e la formazione finanziaria, la promozione del digitale, oltre a nuovi strumenti di welfare e di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa”, conclude la responsabile Fanizza.
Proprio la formazione finanziaria è uno dei punto nodali nel percorso di affermazione delle qualità imprenditoriali femminili, un aspetto spesso trascurato, ma che si rivela decisivo nel competitivo panorama lavorativo odierno.