La sera del 31 dicembre, al termine dell’anno civile, anche la comunità cristiana tradizionalmente si incontra per un momento di preghiera e di ringraziamento.
La celebrazione, quest’anno, assume un significato ancora più forte, di testimonianza dello stile di vita cristiano, considerati i momenti difficilissimi trascorsi e le difficoltà tuttora perduranti per il nostro Paese e per il mondo intero.
Non un'imprecazione, ma un ringraziamento. “Nonostante tutto, c’è sempre qualcosa di cui rendere grazie” afferma con un sorriso contagioso il parroco del Salvatore, don Antonio Napoletano, invitando i fedeli ad unirsi al momento di preghiera fissato per la sera di San Silvestro alle ore 18.30.
Non un'imprecazione, ma un ringraziamento. “Nonostante tutto, c’è sempre qualcosa di cui rendere grazie” afferma con un sorriso contagioso il parroco del Salvatore, don Antonio Napoletano, invitando i fedeli ad unirsi al momento di preghiera fissato per la sera di San Silvestro alle ore 18.30.
“Nel dolore, nelle incertezze, nella paura e nell’angoscia di questi mesi, sono certo che il buon Dio abbia messo sul cammino di ognuno di noi un suo segno per aiutarci a proseguire il cammino con speranza: una mano tesa, un sorriso, una presenza… E se nulla ci pare di aver colto, possiamo e dobbiamo sempre rendere grazie per il dono della vita, mai scontato, mai dovuto. E chiedere e pregare di non perdere mai la speranza in giorni migliori.”
Al termine della celebrazione si eleverà il canto del Te Deum, il tradizionale e antichissimo inno liturgico di ringraziamento.