Dopo un 2020 che ha cambiato le abitudini di vita di ciascuno, un anno di incertezze e di sofferenze, in cui siamo stati sommersi da dati ed informazioni di ogni genere…torna Sanremo a regalarci un po' di sana leggerezza, a darci una parvenza di normalità.
Si perché la musica è parte integrante del patrimonio immateriale, artistico e sociale di una Nazione ed il Festival di Sanremo è la cattedrale in cui vengono incoronati i protagonisti del panorama musicale italiano, e non solo.
Parola e musica, strumenti di un idioma universale. Tensione emotiva, dimensioni alchemiche, sentimenti proiettati nelle nostre vite. Linguaggio che sintetizza in un solo battito il sentire e l'ascoltare. Voci che scorrono nel tempo, un tempo che è memoria collettiva.
Per raccontare ciò che Sanremo ha rappresentato ed ancora rappresenta per intere generazioni, on air su Rai Radio 2 va in onda Sanremo di sabato, dalle 21:00 alle 22:00, ogni sabato sera, per undici settimane, in compagnia di Monica Marangoni, celebre volto del canale Rai Italia seguito in tutto il mondo e il castellanese Sergio Maria Rubino, autore televisivo, dalla luminosa carriera.
Raccogliamo, allora, da un veterano del Festival come Sergio Rubino, che quest’anno è alla sua sesta esperienza sanremese in veste di autore, alcune impressioni.
“Dopo un anno così difficile, con che spirito affronti il Festival della canzone italiana?”
Proprio perché è stato un anno così difficile speriamo di poter portare su quel palco una testimonianza di vitalità. Il nostro settore è stato pesantemente penalizzato dagli effetti della pandemia, vogliamo dire che ci siamo, che la musica, le parole e le emozioni che speriamo di regalare sono il frutto di un duro lavoro che arricchisce la cultura popolare di questo paese. Avremo musicisti, attori e performer che, ciascuno nel suo verranno a dirci quanto sia importante e prioritario non dimenticarlo.
Sergio, dopo Viva Radio 2 con il mitico Fiorello, torni in Radio. Cosa rappresenta per te la dimensione radiofonica?
La radio per me è una dimensione di grande libertà. La radio è creativa perché lascia spazio all'immaginazione, apre a mondi che non sono limitati dal confine dell'immagine (anche se ora c'è la radio visione che io trovo orribile ma per fortuna è una dimensione limitata). E poi in questa nuova esperienza c'è la sensazione strana di sentire anche la mia voce che normalmente non mi piace, anche se mi dicono risulti gradevole. In buona sostanza mi diverto molto. E finché mi diverto va tutto bene E la tua canzone preferita di Sanremo, qual è? E perché?
La mia canzone del Festival è Il paese è reale degli Afterhours. Averli a Sanremo nel 2009 fu faticosissimo, ho dovuto convincerli per mesi, ma alla fine ce l'ho fatta. La considero una medaglia. E portarono un gran pezzo che, ovviamente, fu eliminato subito. E loro quello volevano. Arrivare alla serata finale non sarebbe stato abbastanza rock'n'roll.
Grazie Sergio. Un grande in bocca al lupo per la tua “avventura sanremese”.
Ti ascolteremo in radio ogni sabato sera su RaiRadio2 sino a marzo, ma soprattutto guarderemo il Festival… perché Sanremo è Sanremo.