Eugenia Rubino ricorda, nel primo anniversario della scomparsa, Mimmo Daoli Daoli, il castellanese fondatore, con Annalisa Bellini, della straordinaria ''macchina'' del World Dance Movement, ma anche l'amico Mimmo, presenza discreta e preziosa.
25 febbraio 2021 il sole splende alto e forte. La primavera è nell’aria, dolce come un pensiero delicato o un sogno appena abbozzato. Eppure avverto attorno a me la sensazione di un cielo plumbeo e minaccioso, in cui il vento soffia forte come a rammentarci che la Natura può essere anche matrigna e non madre benevole.
25 febbraio 2021. Un anno fa ci hai lasciato.
Mimmo, amico fraterno, brucia come sale su una ferita aperta la tua partenza. Ci sono cose che la mente riesce a comprendere, a metabolizzare, a superare, ma alte che proprio il cuore non riesce ad accettare ed il fatto che tu non ci sia più, io proprio non riesco né a capirlo, né ad accettarlo. È passato un anno, Presidente. Un anno terribile. I teatri, gli spettacoli di danza, i cinema, le attività culturali sono congelate, sospese, dimenticate come se non rappresentassero l’anima pulsante di una nazione che ha un patrimonio artistico ed un capitale umano fatto di incommensurabile bellezza e grandezza.
Ne avresti sofferto tanto, amico mio. Proprio tu che hai con pervicace determinazione e lucida visione dato vita al World Dance Movement che per 10 meravigliosi anni ci ha nutrito di grazia, bellezza e purezza. Durante questo lungo anno di restrizioni, di rinunce, di forzato isolamento in cui persino il calore dell’abbraccio di un amico o della compagnia degli amici più cari attorno ad una tavola è diventato un lusso, le nostre chiacchierate sul divano di casa vostra, il tuo sorriso cordiale, la tua ironia, il sognare come fossimo ancora ragazzi che hanno tutto da realizzare, mi ha tenuto compagnia.
Ci sono state giornate più buie in cui scivolare nel guscio dell’autocommiserazione mi pareva legittimo ed allora il pensiero di te, della tua lotta titanica, del tuo avere nonostante tutto ancora la voglia di organizzare e progettare mi ha destato dal torpore dell’abbattimento, imponendomi reagire opportunamente.
Nel corso di questo anno, mi sono fatta forza pensando che non tutto è andato disperso. Che la tua visione non sarebbe stata spazzata dalla mortalità della vita, che avremmo raccolto la tua eredità morale per proseguire lungo il percorso che la tua fervida intelligenza ha saputo tracciare.
E così è stato. E dunque ad agosto nella desertificazione culturale che sta attraverso il nostro paese è nato un fiore prezioso, delicato e tenace come quelli di montagna che nascono e resistono a dispetto della roccia in cui spuntano. La rassegna “Con te Mimmo” voluta, pensata, organizzata e gestita da quella splendida creatura che è Annalisa. Donna volitiva, piccola guerriera, dal sorriso contagioso, sempre cosi amicale, il cui coraggio nel corso di questo anno è stato un faro luminoso.
Cosi, gli artisti che tu hai visto muovere i primi passi ad Artiscena, che lì sono cresciuti e maturati sino a diventare professionisti di successo Maria, Annarita, Erica, Palmiriana, Rita Vito, Claudia e gli amici di sempre Michelangelo e Katia e Giusy ed Enrico hanno messo a servizio la loro arte, il loro lavoro, la loro passione per la danza ed il teatro uniti nel tuo nome. Con gioiosa malinconia, hanno celebrato tutto quello per cui per anni ti sei battuto e speso offrendo alla nostra Città, delle volte ingrata, fulgori di luce e fama, a fronte di tanta, a volte troppo fatica. Tutti loro hanno condiviso un tratto di strada che avremmo voluto e meritato più lunga, a tratti lucente, a tratti impervia, nel mondo dell’arte. E noi, gli amici di sempre li abbiamo applauditi, sostenuti ed abbracciati, con la sensazione di poter abbracciare te che nelle loro movenze, nei loro dialoghi, nella scenografia, nelle luci di scena, nelle musiche, vivi, anima immortale.
E continueremo con questa rassegna che è l’essenza dei tuoi progetti, il frutto raro del tuo intenso lavoro di semina, perché avremo forza e voce vogliamo continuare a dire “Con te Mimmo”, nostro Presidente.