Riceviamo e pubblichiamo da una delegazione dei condomini di via vico Vitti in merito alla protesta relativa all'area scoperta prospiciente via Carlo Poerio.
Una delegazione dei condomini di via Vico Vitti - come in foto - scrive alla redazione per rivendicare i propri diritti.
Sono due anni che andiamo avanti tra documenti, comunicazioni e richieste, arriva un bel momento che ci si stufa e si dice basta. Sono stati interessati, per la controversia, già da tempo la parte politica, dal Sindaco, agli assessori, ai consiglieri senza parlare degli uffici preposti. La dirigente del V settore ha assolto diligentemente al suo compito realizzando opportuni accertamenti, invece, è da rilevare l'indifferenza, la pigrizia e il mancato rispetto delle norme vigenti, perpetrato da alcuni componenti del settore VII – Polizia Locale di Castellana-Grotte.
Riportiamo a beneficio dei lettori un riepilogo sommario della vicenda, che vede i primi sviluppi nel 2013, con la pronuncia della sentenza del Giudice di Pace che sanciva il diritto a favore degli scriventi - vietando in qualsiasi modo barriere o strutture che ostruivano il transito -.
Lo stesso Giudice di Pace di Putignano attribuiva in capo al Comune di Castellana-Grotte l'obbligo di normare l'area con opportuna segnaletica, in prima istanza , su sollecito dell'avvocato di parte, il Comune assolse l'obbligo. Per motivi a noi ignoti - poiché non risultano atti legali del Comune - lo stesso segnale veniva rimosso dal Comando dei Vigili Urbani. Nel marzo 2018 gli interessati proposero petizione per il ripristino della segnaletica fraudolentemente rimossa, al quale non c'è mai stato formale riscontro se non dopo due anni circa.
Nel settembre 2020 il nuovo acquirente dei locali a pian terreno di via Carlo Poerio intende, quale legittimo proprietario del suolo - dell'area comunque gravata in parte da diritto di pubblico transito incondizionato - di dover delimitare l'area con strutture ostruenti il pubblico passaggio, in pieno contrasto della sentenza dinanzi citata. La sbarra metallica fu montata dal titolare dell'area, in un primo momento, venne bloccato dall'intervento di una pattuglia dei vigili, sollecitata da un condomino. Furono bloccati i lavori che ripresero di domenica notte. All'indomani si rilevò la presenza della struttura abusiva per la quale si richiese un immediato intervento delle forze dell'ordine cittadine, che per un motivo e per l'altro, non intervennero. Partì da subito una contestazione all'ufficio tecnico che dopo qualche mese, a seguito di opportuni ed accurati controlli, dichiarò la struttura abusiva con ordinanza n. 97/2020, intimando il ripristino totale dell'area entro il 9 marzo 2021.
A qualche giorno dalla pubblicazione della prima ordinanza il 27 dicembre 2020, il proprietario dei locali al pian terreno, spostava la sbarra ostruente di una decina di centimetri all'interno della proprietà, lasciando libero il prospetto pubblico del marciapiede precedentemente interrotto. In pari data il delegato dei condomini chiedeva un immediato intervento della Polizia Locale per fermare l'abuso, in osservanza dell'ordinanza (nella quale non erano previsti riferimenti a spostamenti, ma a rimozione e ripristino dell'area). La pattuglia più volte sollecitata a fronte di diverse telefonate, in orari differenti, è intervenuta nel pomeriggio quando il lavoro era stato completato e gli operai ormai erano andati via, per cui si limitarono a raccogliere la segnalazione che successivamente si sarebbe allegata al fascicolo della controversia. Allo scadere dell'ordinanza la struttura ostruente era ancora presente per cui si chiese un intervento di Vigili e Carabinieri che non intesero intervenire con futili motivazioni.
Il giorno 18 marzo 2021 è stata finalmente rimossa la sbarra metallica, con lavori per la realizzazione di una segnaletica inizialmente abusiva. In serata del 19 marzo 2021 il Comando di Polizia Locale, emetteva ordinanza n. 11/2021 per l'istituzione di un'area di divieto di fermata con
regolamentazione di segnaletica verticale e orizzontale, zebrata con rimozione forzata.
Ci permetterete di rappresentare un grosso sconforto nei confronti delle forze dell'ordine e di chi le dirige, per la lentezza nell'intervenire e, talvolta, la mancata volontà effettiva di risolvere ,per quanto di propria competenza, la controversia. Cogliamo l'occasione per ricordare ai soggetti interessati - proprietario dei locali al piano terra e il Comando dei Vigili, che un'opportuna risoluzione sarebbe stata in un incontro per la scelta della segnaletica, non solo con il titolare dell'area, ma anche con i rappresentanti della parte offesa (condomini).
Sarebbe bastata l'istituzione di un segnale di divieto di sosta, fornendo così la possibilità a quanti di diritto a poter esercitare il carico e scarico nelle more del Codice della strada - cosa che con il segnale di fermata non è permessa dallo stesso Codice della strada -. Ci riserviamo nel tempo prescritto dei 30 gg di procedere per vie legali nel ricorso al TAR Bari contro l'ordinanza che non permette il diritto usucapito nel corso di più di 30 anni, nonché sancito da una sentenza, ad oggi, ancora valida sino a nuova pronuncia della giurisprudenza di merito.
Ci auguriamo che, qualora il Giudice Amministrativo intenda dare nuovamente ragione ai condomini ricorrenti, che le spese ricadenti sull'Ente siano assolte dai responsabili della vicenda e non dalle pubbliche casse civiche.
Questa non è la gestione amministrative che ci possiamo augurare per il nostro paese. Le istituzioni non possono restare silenti per una vicenda simile sulla quale pende una sentenza del Giudice di Pace e un'ordinanza di ripristino dell'area a favore dei condomini.
Ci domandiamo, la giustizia dov'è? Chi deve rappresentare la legge nel nostro paese cosa sta facendo? E chiediamo a chi dirige il nostro Comune, siamo sicuri che i dipendenti coinvolti siano in grado e nelle condizioni di poter dirimere ,per quanto di loro competenza, la controversia?
Condomini di via Vico Vitti