Nell'ambito del progetto di sovvenzione ''Iniziative della diaspora'' del Ministero degli affari esteri della Georgia, riceviamo e pubblichiamo contributo della giornalista Khatuna Sharadze.
Da tre anni vivo a Castellana-Grotte, in un piccolo paese della Puglia, nel Sud Italia. Non ho bussato alla porta della questa città interessante, non ho chiesto il permesso per entrare, ma semplicemente, mi sono alzata ho aperto la sua storica ''Porta Grande'' e mi sono trasferita in Europa.
Non specificherò le ragioni dell'emigrazione, né entrerò nei dettagli delle sue cause. Il popolo italiano conosce perfettamente il significato della parola ''emigrante''.
Il processo d'integrazione in un nuovo ambiente contiene in sé i rischi di una distruzione personale. La persona comincia a sviluppare abilità sconosciute e ad adattarsi alle nuove condizioni di vita. Dopo un po', tutto ciò che accade intorno assume una tonalità naturale e si inizia una nuova vita. Anche la tua origine nazionale diventa una parte integrante della società in cui vivi.
Quando gli italiani mi chiedono della mio origine, spesso devo entrare in discussione dopo la risposta su quale nazionalità rappresento.
Vorrei rispondere pubblicamente alle domande dei miei concittadini, agli italiani curiosi, caratterialmente molto simili ai georgiani.
Io sono georgiana. La Georgia è un Paese situato fra Europa e Asia, nel Caucaso, sulla sponda orientale del Mar Nero. Al nord confina con la Russia, a sud con la Turchia e l'Armenia e sud-ovest con l'Azerbaigian. La Georgia è un paPase transcontinentale al crocevia dell'Europa sudorientale e dell'Asia occidentale, sebbene socio-politicamente e culturalmente faccia parte dell'Europa.
Per settant'anni la Georgia è stata membro dell'Unione Sovietica. Infatti, la popolazione europea ha poche informazioni su di noi, come stato indipendente. La ''cortina di ferro'' dell'Unione Sovietica ha tenuto la Georgia nella la propria ombra.
Il termine ''cortina di ferro'' fu usato per la prima volta da Joseph Goebbels, reso popolare da Whinstom Churchill, e si riferisce al confine, che simbolicamente, ideologicamente e fisicamente ha diviso in due parti l'Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale alla fine della Guerra fredda, dal 1945 al 1990.
La Georgia, come repubblica alleata dell'U.R.S.S. era conosciuta come ''SSR della Georgia'' fino al 15 novembre 1990.
Nonostante le leggi approvate dall'Unione Sovietica, il 3 aprile 1990, che delineava le procedure necessarie per ritirarsi dall'unione, il referendum del 31 marzo 1991 è stato un evento nella storia della Georgia, resa indipendente dalla legge del 1990. Sulla base dell'esito del referendum il 9 aprile 1991 Zviad Gamsakhurdia (il primo presidente della Georgia indipendente) ha dichiarato la presenza della Georgia nell'Unione Sovietica per settant'anni come un periodo di occupazione del Paese e la Repubblica della Georgia è stata proclamata erede legale della Repubblica della Georgia del 1918.
La dichiarazione d'indipendenza del Consiglio Supremo della Repubblica di Georgia il 9 aprile 1991 fu presto seguita da riconoscimenti.
L'indipendenza della Georgia il 27 agosto 1991 è stato riconosciuta dalla Romania e dalla Moldova, il 30 agosto 1991 dall'Azerbaigian, il 13 settembre 1991 dall'Armenia, il 12 dicembre 1991 dall'Ucraina, il 16 dicembre dalla Turchia, il 20 dicembre-Lituania e Mongolia, il 25 dicembre dagli USA, da Canada e Iran, il 26 dicembre da India, Brasile, Cuba, Thailandia, il 27 dicembre da Cina, Bielorussia, Slovenia, Vietnam, Egitto, Algeria, il 28 dicembre da Croazia e Giordania, il 30 dicembre da Libano, il 31 dicembre da Pakistan, il 2 gennaio 1992 da Iraq, Etiopia, Laos e altri Paesi.
Le relazione diplomatiche tra Georgia e Italia sono state stabilite l'11 maggio 1992. Nel 1994 è stata aperta l'Ambasciata della Georgia a Roma.
La Dichiarazione congiunta sui principi delle relazioni tra la Georgia e la Repubblica Italiana è stata firmata il 15 maggio 1997.
Ad oggi il 20% del territorio georgiano è occupato dalla Russia.