In occasione della ricorrenza civile della "Giornata nazionale dell’unità e delle forze armate" del 4 novembre, festa nazionale dal 1922, se l’Amministrazione comunale di Castellana-Grotte ha dato luogo ad un cospicuo programma di eventi, a nostra volta abbiamo voluto contribuire al ricordo dei concittadini periti in battaglia nella Grande Guerra.
Con l'Armistizio di Villa Giusti del 4 novembre 1918 gli italiani poterono rientrare nei territori di Trento e Trieste e il processo di unificazione nazionale potè dirsi finalmente compiuto, ma il prezzo pagato dagli italiani fu altissimo. Arruolati giovanissimi, dopo pochi giorni di addestramento spediti al fronte, furono in tanti a non tornare a casa. Sono i ragazzi del '99, i coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano appena diciotto anni, sono i tanti giovani periti per un'ideale, quello della Patria.
Grazie al contributo di ''Castellana in fotografia'' e all'archivio sterminato di Michele Micca Longo, ecco alcune immagini dei castellanesi che hanno combattuto nella Prima Guerra Mondiale.
Cominciamo con Tommaso Francavilla, nato il 29 agosto del 1879 e morto il 25 marzo del 1950. Fu generale di divisione dell'esercito nel ruolo d'onore, mutilato di guerra, medaglia d'argento al valor militare, medaglia mauriziana dei cinquant'anni di servizio, grand'ufficiale dell'ordine della Corona d'Italia, commendatore dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Giovanni Mastromarino detto mest' Giuann i Crist, (1895 – 1993), sodale dei compianti Pierino Piepoli e Marco Lanera; fu confratello dell'Immacolata e scrittore contadino.
Allievo ufficiale Giusepe De Lilla, insegnante, scomparso il 15 novembre del 1915.
Sottotenente medico Michele Viterbo, deceduto il 6 novembre 1915 nella terza battaglia dell'Isonzo.
4 novembre 1918, commemorazione della fine della Prima guerra mondiale, Michele Viterbo, rimasto illeso.
Antonio Calcagnini, deceduto in combattimento nel 1916.
Oronzo Viterbo deceduto il 20 ottobre 1917 per le gravi ferite subite.
Il tenente di fanteria don Pietro Giannuzzi fu primo cappellano militare a morire sul Carso. Nato a Castellana Grotte il 3 ottobre 1885, morì a Castelnuovo del Carso il 19 luglio 1915; è sepolto al Sacrario di Redipuglia 9° Gradone Loculo 17780.
Sottotenente Francesco Mastronardi morto sul monte Mosciagh (Vicenza) il 27 maggio 1916.
Giuseppe De Lilla, classe 1895, Esercito Italiano - Genio Zappatori.
Ufficiale Pietro Lanzilotta, padre dell'omonimo maestro Lanzilotta, ferito in guerra, riuscì a fare ritorno.
Vito Pannacciulli, deceduto in combattimento nel 1917. Nel nostro cimitero, nella cappella Pannacciulli - Andriani vi è una lapide in sua memoria. È sepolto al Sacrario Militare di Redipuglia (Gorizia).
Quadro raffigurante i 184 castellanesi morti per la Patria, i mutilati e gli invalidi.
1916/1918 - Soldati austroungarici fanno ritorno al Santuario Madonna della Vetrana, dov'erano detenuti, scortati da soldati Italiani. Com'è noto, Monopoli, Cerignola, Acquaviva Delle Fonti, Ostuni e Castellana Grotte ospitarono altrettanti centri di detenzione per i soldati dell'Impero austro-ungarico caduti prigionieri. Una sessantina di uomini, infatti, arrivarono in città nel gennaio del 1917 e vi rimasero sino all'armistizio. Sono gli stessi militari che, per ringraziare i castellanesi dell'umanità e del rispetto con i quali erano stati trattati, donarono alla cittadinanza nel 1918 la bella statua di San'Elisabetta d'Ungheria.