Nel pomeriggio-sera di ieri, mercoledì 10 novembre, è stato avvistato nei cieli del Salento il passaggio di una scia luminosa a cui è seguito un forte boato.
Si è trattato del passaggio di un “bolide” ovvero di una luminosissima meteora appartenente al fenomeno delle Tauridi Sud, uno sciame meteorico che ha origine dai detriti della cometa Encke e che sta passando in questi giorni.
La Terra attraversa questi detriti che bruciano con l'impatto con l'atmosfera. È un fenomeno che avviene periodicamente e che può essere più o meno visibile o avvertibile a seconda delle condizioni meteorologiche.
"Non sono fenomeni rari ma sono stati osservati anche in anni scorsi" – spiega il dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario – "e che quindi non dovrebbero destare né preoccupazione, né clamore. La protezione civile regionale ha seguito comunque questo fenomeno con il centro funzionale, il dipartimento nazionale di protezione civile e l’istituto nazionale geofisica e vulcanologia".
Anche le camere PRISMA dell’Osservatorio Astronomico "Sirio" delle Grotte di Castellana hanno catturato la brillante meteora materializzatasi nei cieli pugliesi.
Secondo quanto segnalato dalla rete PRISMA, il bolide è comparso ad una quota di circa 78 km poco a sud del Lago di Pappadai. Proseguendo la sua corsa alla velocità di circa 13 km/s in direzione Nord-Est ha raggiunto la quota di 30 km superando il litorale e spegnendosi 15 km al largo di Torre Santa Sabina. Eventuali frammenti sopravvissuti all'attraversamento dell'atmosfera sono dunque finiti in mare.
La brillante meteora è stata ripresa dalle tre camere della rete operative nella regione, quindi, oltre che da quella castellanese anche dalla camera di Lecce (Università del Salento) e da quella di Tricase (Liceo Stampacchia).
Si rammenterà che PRISMA è un progetto basato su una rete di videocamere all-sky installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti al fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti. Anche il nostro Osservatorio Astronomico "Sirio" è parte di PRISMA e non è nuovo alla "cattura" di corpi celesti di passaggio.