Dall'Istituto comprensivo ''Tauro - Viterbo'' diretto da Carmela Pellegrini, l'esperienza della partecipazione ai progetti ''Libriamoci'' e #ioleggoperché.
Pier Paolo Pasolini parlava della lettura in questi termini: “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”.
Le nostre scuole partendo dalla scuola dell’Infanzia passando dalla Primaria e concludendo nella secondaria di 1 Grado nelle ultime settimane, sono state investite da diverse attività inserite nei progetti ''Libriamoci'' e #ioleggoperché hanno visto i ragazzi partecipare con entusiasmo alla lettura delle tante storie proposte attinte dalle nostre biblioteche scolastiche. La scuola rappresenta il luogo privilegiato per promuovere itinerari e strategie atti a suscitare curiosità e amore per il libro, a far emergere il bisogno e il piacere della lettura.
Ciò implica il superamento della lettura come “dovere scolastico” per un obiettivo più ampio che coinvolga le emozioni, i sentimenti, le esperienze affettivo-relazionali e sociali attraverso cui il libro possa trasformarsi in una fonte di piacere e di svago. La lettura è importante perché costituisce la condivisione di un'esperienza, che trasforma l'atto del leggere in un fattore di socializzazione.
Tutte le attività organizzate hanno avuto come obiettivo un "work in progress", in cui i nostri alunni sono diventati protagonisti e non più spettatori, "dove suggerimenti e suggestioni, anche attraverso la fulminante intelligenza degli aforismi e l'acutezza delle citazioni, hanno permesso di superare confini di tempo o di spazio". I libri aiutano a crescere, arricchiscono, appassionano, alimentano la fantasia e la creatività perché hanno il potere di far entrare i ragazzi nella narrazione e riviverla a proprio piacimento.
Sono state diverse le proposte laboratoriali; la pedagogia laboratoriale e il linguaggio non verbale sono validi e preziosi strumenti di alfabetizzazione alla socialità e all'affettività, in grado, anche, di sviluppare la creatività, l'autostima, la consapevolezza si se’ e quindi lo sviluppo di un’identità forte e sana. Si è offerto ai ragazzi l’opportunità di scoprire, attraverso la lettura, il libro come “oggetto misterioso” che diverte, narra di “magie”, magie di amicizia e di legami profondi tra esseri viventi. Le letture rigorosamente” animate” hanno evocato sentimenti di amicizia, solitudine, condivisione pensiamo alle letture proposte di Luis Sepúlveda, Yuval Zommer rielaborate con disegni, drammatizzazioni e personali interpretazioni.
Ogni esperienza ha curato la predisposizione degli ambienti e un’atmosfera che hanno favorito la partecipazione emotiva dei bambini, permettendo loro di comprendere che aprire un libro significa aprire una finestra su altri mondi: quello della realtà e della fantasia, quello dei sogni e quello delle cose di ogni giorno. I ragazzi più grandi hanno partecipato a sfide, sulla conoscenza di testi consigliati dalle insegnanti, supportate anche dalle librerie del territorio che si sono gemellate con la scuola, alla quale va il nostro ringraziamento. Concludo con una citazione dello scrittore americano Morley che dice: "Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si vende un'intera nuova vita. Amore, amicizia, e navi in mare di notte; c'è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro".
Grazie a tutti i genitori che hanno sostenuto le nostre attività e hanno donato alle nostre librerie finestre sul mondo perché, come afferma Fabrizio Camagna, “leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso”.