Un successo per gli alunni della Scuola secondaria di I grado “Silvia Viterbo” guidata dalla dirigente scolastica Carmela Pellegrini, che a Mottola, lo scorso 26 marzo, hanno disputato le semifinali dei Campionati Internazionali di giochi matematici promossi dall’Università ''Luigi Bocconi'' di Milano.
Un appuntamento imperdibile per tutti i piccoli matematici dell’istituto, appassionati di giochi e quesiti di logica con cui ogni anno si cimentano. Sei gli allievi della scuola che quest’anno si sono qualificati per le semifinali di Mottola, questa volta in presenza, in cui hanno dovuto affrontare numerosi concorrenti provenienti da molte scuole della provincia. Ottime tutte le loro performances, in particolare per tre di loro che hanno conquistato la Finale nazionale di Milano.
Si tratta di Walter Barnaba (12 anni, classe II C) che per la categoria C1 (prima e seconda classe) si è piazzato al diciassettesimo posto su un totale di 110 concorrenti; per la categoria C2 (terza classe) hanno brillantemente superato la semifinale Piero Genco (13 anni, classe III A), giunto al primo posto su 55 concorrenti, e Pierluigi Losavio (13 anni, classe III B) classificatosi al terzo posto.
Per loro l’appuntamento è ora con le Finali nazionali, che si disputeranno a Milano, nella sede dell’ateneo, il 14 maggio: in quest’occasione verrà selezionata
la squadra che rappresenterà l’Italia alla finale internazionale di Losanna di fine agosto e che sarà costituita dai primi cinque classificati per ognuna delle categorie C1 e C2.
Soddisfazione per la Dirigente e per tutti i docenti del Dipartimento di matematica della scuola, impegnati da sempre nella valorizzazione dei talenti, dell’impegno e della competenza.
Ulteriore impegno della scuola sarà quello di “premiare” i ragazzi contribuendo alle spese sostenute dalle loro famiglie per la trasferta a Milano, utilizzando fondi opportunamente istituiti. I “Campionati Internazionali di Giochi Matematici” sono delle competizioni matematiche ma, per affrontarle, non è necessaria la conoscenza di nessun teorema particolarmente impegnativo o di formule troppo complicate.
Occorre, invece, la capacità di ragionare, un pizzico di fantasia e quell’intuizione che fa capire che un problema apparentemente difficile è, in realtà, più semplice di
quello che si potesse pensare; occorre soprattutto una voglia matta di giocare e di confrontarsi con se stessi e i compagni. Un gioco matematico è un modo appassionante di avvicinarsi alla matematica, di approfondirne alcuni aspetti per chi già guarda con interesse ai suoi contenuti e di scoprirla sotto una luce nuova per chi finora non aveva trovato le giuste motivazioni.